sabato 21 gennaio 2012

Recensione: "Come gli S.S. Wanderers vinsero la Coppa d'Inghilterra" di James Lloyd Carr

Questo è un libro davvero originale, appassionante ed interessante che consiglio a tutti gli amanti del football in puro stile british, a chi ama le “favole” delle piccole squadre e la magia della meravigliosa FA CUP, la leggendaria Coppa di Inghilterra. Ma non si tratta solo di football, si tratta della vita in generale.
In questo libro non si parlerà di grandi campioni, di fuoriclasse strapagati e pieni di successi, ma di una piccola squadra semplice, ma allo stesso tempo coraggiosa e molto umile.
Questo romanzo scritto da James Lloyd Carr che si immedesima, raccontando questa storia, in Mr Gidner, testimone e protagonista dell’incredibile storia di quando, come dice il titolo, gli “S.S. Wanderers” vinsero la Coppa d’Inghilterra….
Non andate a cercare nei libri storici il nome di questo Club… non lo trovereste semplicemente perché non è mai esistito (purtroppo)!!
Infatti questa è una bellissima storia di fantasia anche se leggendone le pagine sembra tutto così realistico e spesso ci si immagina certi avvenimenti così ben narrati come se fossero realmente accaduti…
Purtroppo non è così!!
Dico “purtroppo” perché, nonostante la FA CUP, quella vera, ci abbia regalato nella sua lunghissima e gloriosa storia tante bellissime imprese, tante sorprese e tante grandi partite, mai ci sogneremmo di pensare che nella realtà, soprattutto nel calcio moderno e ricco di oggi in cui i grandi Club sembrano sempre più inarrivabili per piccole squadre di provincia,  possa accadere che un gruppo di semplici dilettanti possa addirittura arrivare a Wembley e vincere la finale della più bella e famosa competizione calcistica!
Ma partiamo dall’inizio e, come dice l’autore nella prefazione del libro, sta al lettore decidere se questa storia è credibile oppure no, secondo me lo è, basta crederci, basta immergersi nella lettura, poi chiudere gli occhi ed immaginare… immaginare un football meraviglioso, una storia di uomini veri, determinati e disposti a qualsiasi sacrificio pur di raggiungere il proprio sogno!
Io l’ho fatto ed è stato bellissimo lasciarsi trascinare in questo incredibile ed avvincente racconto e, dentro di me, gli S.S. Wanderers sono realmente esistiti ed hanno per davvero vinto la FA CUP a Wembley!!!
Come dicevo il narratore di questa storia ambientata in Inghilterra nel 1974 è Mr Gidner l’ “onorevole Segretario” dei Wanderers, colui che è stato incaricato dal Presidente Mr Fangfoss di scrivere la storia ufficiale di questa stagione calcistica pazzesca, ma che, in questa narrazione, preferisce raccontarci non le statistiche o i dettagli dei risultati, dei marcatori ecc.., ma piuttosto le emozioni vissute in prima persona nel corso di quegli avvenimenti così straordinari e di come tutto nacque.
Siamo in un piccolo paesino dello Yorkshire, Steeple Sinderby (da qui l’abbreviazione S.S.), un paese di semplici contadini molto tranquillo nel quale Mr Gidner si trasferì rispondendo ad un annuncio di lavoro e nel quale trovò quella pace e serenità che sempre aveva cercato e nel quale, pur svolgendo piccole mansioni, poteva sentirsi importante almeno per quella piccola comunità.
Come Mr Gidner anche altri due importanti personaggi di questa storia si erano in passato trasferiti, per motivi diversi, a Steeple Sinderby: il Dottor Kossuth, ungherese, ma ormai inglese a tutti gli effetti, ed il giovane Alex Slingsby che aveva giocato a calcio come professionista disputando sei partite per l’Aston Villa prima di ritirarsi, a causa di un grave incidente capitato alla moglie, nella tranquillità di questa paesino.
Entrambi lavoravano per la scuola del paese, Kossuth era il Preside, mentre Alex era anche l’allenatore della squadra di calcio del paese, i S.S. Wanderers, squadra che nella stagione in corso disputò un campionato discreto.
Furono proprio questi due personaggi i protagonisti dell’inizio delle fortune di quella piccola e sconosciuta squadra di calcio….
Il Dottor Kossuth aveva una mente geniale e gli alunni della scuola venivano istruiti con metodi innovativi sensazionali tanto da ricevere i complimenti da parte di un ispettore che venne a valutare il livello della scuola.
Un giorno, il 14 marzo, Alex, disse al Dottore queste fatidiche parole, che sarebbero poi diventate storiche “Dottore, se lei vi dedicasse le sue intere facoltà mentali, scommetto che riuscirebbe ad escogitare qualcosa di altrettanto rivoluzionario per il calcio. Se mai lo farà, lo considererei un favore se lei permettesse agli Steeple Sinderby Wanderers di essere i primi a sperimentare qualunque trovata lei abbia architettato”.
Kossuth rispose semplicemente “Ci penserò su
A quei tempi i Wanderers erano una semplicissima squadra di paese per la quale Mr Gidner si impegnava con grande passione mandando ad un giornale locale i resoconti delle partite, i risultati al segretario della lega calcistica nella quale si giocava, scrivendo la lista dei giocatori convocati per le partite esponendola sulla bacheca del pub “Black Bull”, portando le divise sporche dei calciatori al lavaggio. Il sabato era la grande giornata del match e Gidner, aiutato da “Caporale” sistemava il campo ed organizzava tutto ed infine si posizionava all’ingresso dello stadio a vendere i biglietti d’ingresso.
Per Gidner l’importante era sentirsi utile, anzi indispensabile, questo lo teneva impegnato e la consapevolezza di essere importante per qualcuno gli dava conforto e soddisfazione.
Il sabato della partita allo stadio si presentò anche il Dottor Kossuth che, la settimana successiva, si recò a Leicester per assistere ad una partita di calcio professionistica. Aveva preso sul serio la richiesta di Alex!
Al suo ritorno espose le sue sensazioni proprio a Gidner e ad Alex dicendo che c’era ben poca differenza tra il Leicester e i Wanderes, le regole erano le stesse, così come le dimensioni del campo e il numero di giocatori, ed anche gli schemi di gioco erano per il 90% gli stessi e sostenne che la principale differenza stava nel gioco aereo.
Poi elencò sette punti (che divennero famosi come i Postulati di Kossuth) per lui fondamentali per comprendere come una squadra dilettante come i Wanderers potesse competere con delle squadre composte da giocatori professionisti.
Questi postulati vennero in seguito esposti da Alex durante il Consiglio dei Wanderers che si teneva ogni settimana al Black Bull e che era composto dal Presidente Mr Arthur Fangfoss (che a Steeple era l’uomo più ricco ed importante ed era a capo di tutte le associazioni), che non era un tifoso, né un intenditore di calcio, da Alex, Mr Gidner e dal reverendo Giles Montagu.
Alex propose che i Wanderers si iscrivessero alla prossima edizione della Coppa d’Inghilterra; la proposta, data la grande fiducia che tutti riponevano in Alex, venne accolta da Consiglio e vennero poi esposti i Postulati di Kossuth.
Non ve li svelo altrimenti poi vi dico troppe cose…. Comunque sono tutti aspetti interessanti riguardanti le tecniche di gioco, ma anche riguardanti fattori esterni come i tifosi e il campo di gioco.
Il progetto quindi di partecipare alla FA CUP fu accolto con entusiasmo e tutti si dedicarono per organizzare al meglio la squadra, la cosa più importante per vincere è la volontà di volerlo fare realmente, la convinzione di poterlo fare. Spesso viene ricordato l’esempio dell’Hereford, protagonista (nella realtà) di uno dei più famosi Giantkilling ai danni del Newcastle.
Alex reclutò dei giocatori adatti a quanto esposto dai Postulati e, durante l’estate che precedeva la nuova stagione calcistica riuscì a convincere (nonostante le proteste delle mogli dei giocatori) ad organizzare una vacanza-ritiro a Snainton-on-Sea per i giocatori e le proprie famiglie per prepararsi in modo ottimale all’imminente inizio della Coppa.
Solo un giocatore si rifiutò di partecipare e per questo motivo, pur essendo uno dei migliori della rosa, venne escluso in maniera definitiva dalla squadra. Alex era così, voleva la squadra unita, umile e determinata.
Proprio durante il ritiro Alex incontrò la sorella del reverendo Giles, Biddy, che girava per le città del Distretto per diffondere la sua religione con una tale volontà e caparbietà che lo colpì e che gli fece venire una brillante idea… convincere Biddy a parlare con Sid Swift, la “Meteora”…
Swift giocò una strabiliante stagione in Prima Divisione nel Birmingham segnando 52 gol, ma poi scomparve afflitto dalla depressione ritirandosi a vita privata in un paesino vicino a Sinderby.
Biddy non solo riuscì a parlare con la “Meteora” convincendolo a tornare a “vivere” seguendo la sua religione ma gli donò finalmente la voglia di rimettersi in gioco e di ricominciare a giocare a calcio… naturalmente nelle file dei Wanderers!!
Finita l’estate la squadra era stata ormai allestita, questa la formazione: Tonks, Hardcastle, Ormskirk, Crummock, Slingsby (Alex), Maidstone, Montagu (il reverendo!), Midgely, Swift, Hutton, Sledmer.
Arrivarono anche le nuove divise ufficiali di un colore giallo ranuncolo che non piaceva a nessuno (ma Alex sosteneva che era il colore più visibile in mezzo al fango dei campi di calcio di provincia…), ma per fortuna, dopo il primo bucato, il colore cambiò e tutti furono messi d’accordo!
Oltre a giocare il normale campionato, i Wanderers cominciarono a giocare i Turni preliminari di qualificazione alla FA CUP, il primo match giocato fuoricasa contro il North Baddesley fu vinto per 11-0!
Il secondo match si giocò contro gli Hackthorn Young Conservatives che schierarono, vista l’indisponibilità di un giocatore, una ragazza…si giocava in casa questa volta, al Parson’s Plow e si vinse 9-0… con la indomabile Dolly Preston che si battè fino alla fine!!
Iniziò così il primo girone di qualificazione e l’avversario fu il Barchester City, i vicini di casa “belli”… la città era più bella, aveva anche una Cattedrale, e la squadra era molto forte e seguita dai tifosi locali e di conseguenza la più odiata in tutta la Contea.
Ma i Wanderes non si fecero intimorire battendoli per 0-6!
Alex era molto coinvolto e pretendeva che tutti i giocatori dei Wanderers fossero convinti in quello che stavano facendo, l’obiettivo era quello di andare più avanti possibile nella Fa Cup e per farlo era necessario che tutti ci credessero e che tutti fossero disposti a dare sempre il massimo.

Una sua frase fu “dobbiamo pensare al calcio e sognare il calcio, tutti noi undici e anche le riserve! Se ci battono dobbiamo lasciare il campo consapevoli che non c’era niente, niente, niente di niente che potevamo fare e che non abbiamo fatto. In questo modo io per primo non sarei dispiaciuto di aver perso”, questa era la sua mentalità e nessuno lo avrebbe potuto fermare!"

Il prossimo avversario era il Tetford United, squadra forte che aveva vinto le ultime tre edizioni della Fenland League, un paese di 11.000 abitanti che si lamentava di dover giocare in casa contro una squadra di coltivatori di cavoli che avrebbe portato nelle casse meno soldi di una normale partita di campionato.
I Wanderers dovettero fare a meno di Giles Montagu, impegnato a svolgere l proprio ruolo di reverendo del paese… ma a Tetford, nonostante le ostilità, si vinse a sorpresa per 0-2.
La partita successiva ancora in trasferta, era contro il Tampling Athletic, squadra che militava nella Southern League Premier Division. Seguendo uno dei Postulati di Kossuth, Mr Gidner, che continuava a seguire la squadra dappertutto, organizzò un tifo in trasferta in modo da far sentire i Wanderers a casa…
Il Tampling sottovalutò gli S.S. nonostante le vittorie precedenti e perse malamente per 0-3…
Il Tampling esonerò il proprio allenatore e chiese di poter acquistare alcuni dei giocatori dei Wanderers, ma Mr Fangfoss rifiutò qualsiasi offerta.
Erano finiti i duri turni preliminari dai quali il Sinderby era sopravvissuto e il sorteggio decise che la prossima partita si sarebbe giocato al Parson’s Plow contro i professionisti dell’Hartlepool! Era arrivato il fatidico Terzo Turno ed i giornali nazionali cominciarono a parlare dei Wanderers.
I preparativi per quel match furono molto impegnativi, si doveva preparare il campo ed ospitare i tantissimi tifosi che sarebbero arrivati allestendo parcheggi provvisori, transenne per impedire di entrare nello stadio senza il biglietto e preparando degli altoparlanti posizionati in un campo per chi non fosse riuscito ad entrare. La cronaca del match sarebbe stata affidata a Ginchy Trigger, il cui sogno era lavorare per la BBC…
Arrivò il giorno del grande match e Sinderby venne invasa dai tifosi ospiti, ma l’ottima organizzazione permise che tutto andò per il meglio.
Fu una grandissima partita, i Wanderers vinsero per 3-0 scatenando l’ira dei tifosi avversari che accennarono delle risse che però vennero domate dai “padroni di casa”.
Il sorteggio per il Quarto Turno decise che il prossimo avversario sarebbe stato il famoso Leeds United!
Non era il grande Leeds di Revie, ma era pur sempre una squadra di Prima Divisione!
Si doveva andare all’Elland Road di Leeds, magnifico!! La mattina della partenza Alex venne a sapere che Midgeley la sera prima aveva esagerato bevendo troppo… venne escluso dalla squadra e fu promosso titolare il giovane Wimslow.
Anche in questa occasione Alex dimostrò la sua forte determinazione e la sua serietà e convinzione oltre alla sua inflessibilità nel far rispettare le regole e nel voler far mantenere un atteggiamento professionale e responsabile a tutta la squadra.
Fu una partita leggendaria, una vera e propria battaglia che i Wanderers vinsero grazie ad un gol in contropiede di Sledmer nei minuti finali del match. Fu un grande ed incredibile trionfo!
Il prossimo avversario sarebbe stato il grande Manchester United e si doveva giocare a Sinderby! Immaginare quel paesino invaso dai tifosi del Manchester preoccupò Mr Fangfoss che chiese inutilmente di giocare a Manchester.
Una simile affluenza di pubblico avrebbe bloccato tutto il traffico e provocato una situazione di pericolo mai vista a Sinderby e la preoccupazione era quella di non essere attrezzati per fronteggiarla.
Ma anche in questo caso l’organizzazione si rivelò perfetta ed anche la distribuzione dei biglietti venne fatta seguendo dei precisi criteri privilegiando quei tifosi che avevano seguito la squadra anche nelle trasferte delle partite precedenti.
Il caos fu incredibile, il traffico congestionato, arrivarono molti giornalisti ed il pullmann che doveva portare la squadra del Manchester allo stadio rimase bloccato e così i giocatori dovettero fare un bel po’ di strada a piedi… cosa che li fece innervosire parecchio...
La partita fu un’altra incredibile battaglia con i Wanderers che trovarono il gol con Swift e che poi si chiusero indietro per difendere il prezioso vantaggio. La folla rumorosa del Manchester però stava per mettere in soggezione i ragazzi del Sinderby, ma, all’improvviso, le campane della Chiesa (su richiesta di Fangfoss si dice…) cominciarono a suonare così forte da stordire il pubblico ed i giocatori in campo!
La partita si concluse con l’ennesima impresa degli S.S. Wanderers!!
Dopo la partita qualche tifoso avversario fece sentire la propria rabbia cercando di danneggiare la città, ma senza riuscirci vista la ferma reazione dei paesani.
Per Mr Gidner le partite duravano tutta la settimana, i preparativi, l’attesa, l’ansia…. La partita alla fine era solo un dettaglio!
La semifinale si giocò contro a Wolverhampton contro l’Aston Villa, ma anche in questo caso per Mr Gidner la semifinale si giocò al “Bull”… la fama dei Wanderers era ormai ai massimi livelli e tutto il Paese era curioso di conoscere questi dilettanti che erano stati capaci di eliminare Leeds e Manchester United!
Un uomo d’affari, Mr Furlong, che aveva delle proprietà a Sinderby pretese di essere il Presidente della squadra e cercò di imporre le proprie idee, gentilmente e decisamente rifiutate da Mr Fangfoss… che gli rimproverò il fatto di essersi fatto vivo soltanto ora e non quando la squadra avrebbe avuto bisogno di lui!

La partita fu vinta per 2-1, ma purtroppo arrivò una notizia molto triste a rovinare la festa… infatti Diana, la moglie di Alex, morì in seguito alla sua malattia.
Alex amava moltissimo sua moglie, ma fu molto forte e, nonostante il grande dolore, riuscì a reagire e la sua voglia e determinazione aumentarono sempre di più, trasformando il dolore in rabbia agonistica... Wembley era ormai vicinissimo e l’avversario sarebbero stati i grandi Rangers di Glasgow (forse l’autore immaginava che prima o poi la Fa Cup inglese sarebbe stata fusa con quella scozzese).
La fama dei Wanderers aumentò e la curiosità e l’ammirazione anche… non soltanto giornalisti, ma tantissima gente comune che vedeva in questa incredibile impresa un motivo per andare avanti nonostante le difficoltà, un incentivo a credere in sé stessi, nelle proprie capacità… moltissime lettere e telefonate invasero l’ufficio del Club e Mr Gidner e Caporale dovettero chiedere l’aiuto di altre persone per cercare di leggere tutte le lettere e per rispondere alle telefonate…. I simboli di questa impresa erano certamente Alex, il capitano di mille battaglie, Mr Fangfoss, l’uomo potente e forte, e Swift, la “Meteora” che ebbe la forza di risollevarsi dopo un lungo periodo di crisi.
Mr Fangfoss divenne una vera e propria celebrità a livello Nazionale, tutti vedevano in lui un uomo di grande potere, determinato e vincente soprattutto dopo che, intervistato per una famosa trasmissione televisiva, dichiarò le sue idee in maniera forte e chiara mettendo in grande imbarazzo il famoso conduttore.
Per allentare la tensione ed allontanarsi dal caos dei mass-media la squadra si ritirò in un luogo segreto per prepararsi alla Finale… i giornali diedero per dispersi i giocatori degli S.S., la curiosità e la tensione aumentava, l’attesa era grandissima!
Arrivò poi il grande giorno, quel sabato a Wembley c’erano tutti, c’era il Dottor Kossuth, c’era Mr Fangfoss ed addirittura più membri della Famiglia Reale del solito, anche loro evidentemente incuriositi da questa incredibile impresa di una squadra di dilettanti paesani.
C’era Ginchy Trigger ed ovviamente anche il nostro Gidner esausto e forse inconsapevole di quello che stava realmente accadendo, ma felice e sicuro di vincere la partita!
La partita fu una battaglia epica, si arrivò al 90° ancora sullo 0-0, l’arbitro concesse qualche minuto in più perché si era perso del tempo quando dei tifosi scozzesi avevano invaso il campo pensando che i Rangers avessero segnato all’89° minuto… ma il gol venne annullato per fuorigioco…
Sembrava che quella battaglia dovesse protrarsi ai tempi supplementari, l’agonia sembrava dover continuare, ma poi successe l’incredibile tra lo stupore generale e la gioia senza confini, tra l’incredulità e la pazzia!!

La palla sembrava impazzita nell’area dei Wanderers… McGarritty tira una cannonata abbattendo Melver, sul rimpallo Airey tira verso la porta colpendo in pieno la traversa, la palla arriva a Kelso che la crossa di nuovo in mezzo dove il portiere Tonks non intercetta la palla forse a causa di una spinta involontaria del compagno di squadra Maidstone.. la palla giunge di nuovo a McGarritty che la scaglia verso la rete, ma lì Wimslow si immola respingendola, la porta è vuota, il Sinderby sta per crollare, ma poi arriva lui, Alex Slingsby che recupera la palla e la lancia in profondità verso Swift dimenticato da tutti che si invola verso la porta dei Rangers e tira un gran tiro che supera il portiere in uscita, ma la palla colpisce clamorosamente la traversa! Wembley è attonito, c’è silenzio… la palla arriva all’accorrente Alex che questa volta tira una cannonata che colpisce McClusky, il portiere scozzese, in pieno stomaco spingendolo oltre la linea di porta!

E’ l’incredibile gol che decide la partita e che regala la gloriosa FA CUP ai S.S. Wanderers! Un’impresa senza pari, irripetibile!!!
Ci furono alcuni festeggiamenti, ma già negli spogliatoi Alex, il Capitano, parlò alla squadra dicendo che si era giunti, almeno per lui, alla fine di questa incredibile avventura, era la fine dei Wanderers che sarebbero tornati a giocare il loro campionato locale, ma senza più iscriversi alla FA CUP.
Molti giocatori rimasero sorpresi, ma per Alex la missione era compiuta, adesso voleva solo ritirarsi con il suo dolore, lontano dalla fama e dalle luci della ribalta. I giocatori che avrebbero voluto continuare a giocare lo avrebbero potuto fare, sicuramente sarebbero arrivate tante offerte da Club professionistici, ma la fama e la gloria erano pericolose compagne dalle quali Alex non voleva farsi travolgere.
Ringraziò Gidner per il grande lavoro svolto, salutò la squadra ed una volta tornati a Sinderby ognuno prese la propria strada.
Soltanto cinque giocatori dei S.S. accettarono di diventare professionisti, altri, anche grazie ai soldi guadagnati con la conquista della FA CUP, preferirono continuare la loro vita umile, ma piena di semplicità.
Alex si ritirò su una piccola isola, Mr Fangfoss continuò a rimanere l’uomo più importante del paesino, il Dottor Kossuth, diventato famoso, tornò in Ungheria, Sid si ritirò definitivamente dal calcio avendo trovato altre ragioni per cui valesse la pena di vivere insieme a Biddy, Giles e Tonks si sposarono conducendo una vita normale…
A Gidner rimase la nostalgia… lui restò a Sinderby continuando le sue attività di scrittore e spesso rimpiangeva quei fantastici momenti… non gli riuscì nemmeno di sposarsi… Ginchy gli aveva preferito Giles.. ma continuò la sua vita semplice ed umile e passeggiando per vie di Sinderby il ricordo lo assaliva e gli faceva male, pensava a quando quelle strade erano invase da orde di tifosi, e poi guardava il frutteto in cui venivano posti gli altoparlanti per chi non aveva trovato spazio nello stadio e poi vedeva Parson’s Plow e rivedeva con l’immaginazione Alex, Sid e tutti gli altri che sfrecciavano per il campo!
Era triste pensare che quei giorni non sarebbe mai più tornati…

Un sabato Gidner era lì fermo a ricordare e ad immaginare quando si accorse che fermo vicino a lui c’era Mr Fangfoss, l’uomo potente ed insensibile che pensava, apparentemente, solo agli affari (aveva attrezzato un vero e proprio Museo della squadra ed aveva ordinato a Gidner di scrivere la storia ufficiale di quella stagione pazzesca), ma che ad un certo punto pronunciò queste inattese parole che rimasero per sempre impresse nella mente di Gidner

“Lo so cosa stai cercando. Ma se ne è andato, e non tornerà mai più. Ed è un vero peccato ragazzo”.

Una storia incredibile e meravigliosa che, come Gidner, anch’io voglio pensare che sia realmente accaduta e che, quando ho voglia di sognare, immagino e mi da la forza per capire che nella vita, come nel calcio, tutto è possibile se veramente lo si vuole, se veramente si è determinati e se si lotta con tutte le forze per raggiungere un obiettivo.

Questo è quello che mi ha insegnato la storia dei fantastici S.S. Wanderers.

Conor


La copertina del libro

James Lloyd Carr

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