venerdì 7 giugno 2013

I Martiri di Merthyr Tydfil

Merthyr Tydfil è una piccola città del Sud del Galles con circa 30.000 abitanti.


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Secondo la leggenda locale, la città prende il nome dalla Santa Tydfil, figlia del re Brychan di Brycheiniog che fu una dei primi locali a convertirsi al cristianesimo e per questo motivo venne uccisa da una banda di predoni Pitti e Sassoni durante un viaggio per Hafod Tanglwys nell'Aberfan in una fattoria.
La ragazza fu considerata una martire dopo la sua morte avvenuta nel 480AD circa. "Merthyr" si traduce in "martire" in lingua inglese, e la tradizione vuole che, quando la città fu fondata, il nome venne scelto in suo onore.
Una chiesa venne poi costruita sul terreno sul quale, secondo la tradizione, Tydfil venne sepolta.
Il motto della città è "Nid cadarn ond brodyrdde" in gallese che in inglese significa "Not force but fellowship", per noi, più o meno "Non la forza, ma la comunione/amicizia".


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E "The Martyrs", i Martiri, in onore della Santa Tydfil, è anche il soprannome della squadra calcistica della città che prende dal simbolo della città anche il suo logo raffigurante proprio Tydfil, la martire che diede il nome alla città e di conseguenza al Club.


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Ma la storia del Club è abbastanza travagliata...
Tra il 1909 e il 2010 la squadra della città si è chiamata prima Merthyr Town AFC, fino al 1939, quando venne sciolta, poi con il nome Merthyr Tydfil Football Club quando venne riformata nel 1945, ed ancora Merthyr Town Football Club dal 2010 dopo che il Club entrò in liquidazione e fallì.

Ma andiamo con ordine...

Il Merthyr Town AFC venne fondato nel 1909 e si unì alla seconda divisione della Southern League, nella quale, pur essendo principalmente un campionato inglese, giocavano altri club gallesi, in particolare Cardiff, Newport County e Swansea Town.


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Dopo essersi classificato al terzo posto nel 1911-12 il club venne promosso in prima divisione, anche se retrocessero nuovamente in seconda divisione al termine della stagione 1913-14.
La Southern League venne sospesa durante la prima guerra mondiale, e quando riprese nella stagione 1919-1920 il Merthyr venne collocato nel massimo campionato.
Nell'estate del 1920 la Football League venne ampliata con la creazione della nuova terza divisione che venne composta interamente dalle squadre della Prima Divisione della Southern League dalla stagione precedente.
Pur avendo concluso al penultimo posto in classifica nella stagione precedente, che sarebbe costato la retrocessione, il Merthyr divenne un nuovo membro della Football League.


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Nella sua prima stagione in Football League, il club giocò una grande stagione terminando all'ottavo posto in classifica.
Questo posizionamento rappresentò il miglior risultato del Club in campionato dato che ne seguì purtroppo un declino graduale: 11 ° nel 1921-2 e 17 ° nel 1922-3. La stagione 1923-4 vide un leggero miglioramento con il 13 ° posto in campionato, ma soprattutto con il raggiungimento della finale della Coppa del Galles.


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Il Merthyr giocò con onore mettendo in grande difficoltà il Wrexham costringendolo al replay dopo un fantastico 2-2 ottenuto al  Penydarren Park.
Purtroppo a Wrexham il Merthyr perse 1-0, ma di certo questa resterà comunque una pagina importante nella storia del Club.


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Da quella Finale in poi, però, il Club ebbe un ulteriore declino terminando in ultima posizione alla fine della stagione 1924/25 in terza divisione.
Nonostante il 14° posto in classifica nel 1925-6, nelle stagioni successive il Merthyr finì 17 °, 21 °, 20 ° e poi di nuovo all'ultimo posto e nel 1930 venne estromesso dalla Football League.

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Nella stagione 1928/29 comunque il Merthyr Town ottenne una storica qualificazione al Secondo Turno della Fa Cup: l'avventura iniziò con la vittoria per 4-2 contro il Dulwich Hamlet nel First round proper il 24 novembre 1928, ma nel turno successivo la squadra gallese perse però per 2-0 contro il Watford.


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Purtroppo il Merthyr Town, dopo aver giocato per quattro stagioni nella Southern League venne sciolto nel 1934.
Questa fu la fine di un Club certamente affascinante, con la sua maglia rossoverde, con la Finale in Welsh Cup persa contro il Wrexham, con il Secondo turno raggiunto nella stagione 1928/29.

Ma a Merthyr, la città dei Martiri, la Città di Tyfdil il football era destinato a continuare a vivere e nel 1945 venne fondato il Merthyr Tyfdil Football Club...


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Dopo 9 anni la Città poteva finalmente riavere la sua squadra anche se al posto dei "Red & Greens" ci sarebbero stati i "The Martyrs", con la loro bella divisa a hoops bianco e neri.


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Il Merthyr Tydfil Football Club, come detto, venne fondato nel 1945 e si unì alla Welsh League.
Nella sua prima stagione terminò al secondo posto in classifica e dalla stagione successiva si unì alla Southern League.
Il club ottenne grandissimo successo nelle sue prime stagioni vincendo il campionato nelle stagioni 1947-48, 1949-50, 1950-51, 1951-52 e 1953-54.
Nella stagione 1947-1948 il Merthyr perse un solo punto in casa, al Penydarren Park, contro il Colchester United e perse solo quattro partite in tutta la stagione.
Tuttavia, nonostante il suo successo, il Club non riuscì ad essere eletto nella Football League.


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La stagione 1950-1951 si concluse con il Merthyr che vinse Southern League, Welsh Cup, Southern League Cup, Welsh Challenge Cup.

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Nella Welsh Challenge Cup vinse per 6-1 contro il Lovell's Athletic guidato dal Player - Manager Bill Hullett


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Ma il Merthyr Tydfil si faceva valere anche nella FA Cup inglese raggiungendo il secondo turno nelle stagioni 1946-47 (perdendo 3-1 a Reading) e 1954-1955 (perdendo 7-1 contro il Bradford City).
L'unica volta che il Club è riuscito nella sua storia a sconfiggere una squadra di Football League in FA Cup fu nel primo turno proprio nella stagione 1946-1947 quando sconfisse il Bristol Rovers con il risultato di 3-1.
L'avventura terminò a Reading, ma la vittoria contro i Pirati resterà per sempre nella storia dei "Martiri".

Chissà se vennero aiutati da Tyfdil in quell'occasione e se vinsero, non con la forza, dato che il Bristol era certamente più forte, ma con l'unione del gruppo, come dice il motto della città!

Più avanti il Club raggiunse il secondo turno anche nelle stagioni 1973-1974 (sconfitta per 3-0 a Hendon), 1979-1980 (sconfitta per 3-1 in un replay con il Chesham United) e 1990-1991 (perdendo 5-1 a Woking).

Il Club ottenne comunque molto più successo nella Welsh Cup che vinse in tre occasioni: nel 1949, battendo lo Swansea Town per 2-0, nel 1951, battendo il Cardiff City per 3-2 in un replay e nel 1987, battendo il Newport County per 1-0 dopo un replay.
Inoltre il Merthyr arrivò in Finale nel 1947 e 1952.


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Nel corso degli anni '60, '70 e '80 il Merthyr giocò rimbalzando nelle varie divisioni della Southern League.

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Nella stagione 1988-89 il Club vinse finalmente il suo sesto campionato, rendendolo insieme al Southampton primatista nel numero di campionati di Southern League conquistati.


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Questa volta, vincendo il campionato, il Merthyr ottenne la promozione in Football Conference, il quinto livello del calcio inglese.
Il club arrivò nono nelle sue prime due stagioni, e poi al quarto posto.
Tuttavia il Club andò poi in declino venendo retrocesso e tornando nella Southern League nel 1995, dove rimase fino alla riforma del 2010.
Avrebbe dovuto essere relegato nella stagione precedente, ma venne graziato quando il Marine, Campione della Northern Premier League, non soddisfò i criteri per il campionato non avendo uno stadio conforme.

Dopo aver vinto la finale della Welsh Cup nel 1987, il club ottenne la qualificazione per la Coppa delle Coppe europea.
Nel primo turno vennero sorteggiati contro la squadra italiana dell'Atalanta.
Il Merthyr ottenne una vittoria nella gara di andata in casa, battendo gli italiani per 2-1, ma nella gara di ritorno a Bergamo perse per 2-0 e e venne eliminata.



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Chissà la Santa Tyfdil quanto era soddisfatta lassù in cielo nel vedere quei ragazzi onorare addirittura in Italia la città di Merthyr!


Purtroppo però nel 2010 il Merthyr Tydfil F.C. venne liquidato, nonostante finì in 17° posizione nella la stagione 2009-10.


Il club è stato riformato sotto il nome di Merthyr Town ed ha dovuto iniziare la stagione 2010-11 nella Western Football League Division One.
Il club è stato anche costretto per motivi finanziari a lasciare il leggendario Penydarren Park ed a prendere Rhiw Dda'r come nuovo stadio di casa.

Nella sua prima stagione ha vinto la Division One ottenendo la promozione nella Western League Premier Division.
Il club neo-promosso riuscì a ottenere di nuovo il Penydarren Park come sua casa.
Il primo incontro nel suo "stadio spirituale" è stata una sconfitta per 1-9 contro il Llanelli, squadra militante nella Welsh Premier League in un'amichevole pre-campionato nel luglio 2011.

Il club attualmente è interamente posseduto da un supporters trust.


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Storicamente la squadra rivale del Club è il Gloucester City. I due club si sono affrontati più di 120 volte nella loro storia rendendo questo match uno dei derby anglo-gallesi più giocati nel calcio.
Alla fine degli anni '90 e nei primi anni 2000 si è accesa una rivalità anche con i rivali locali del Newport County, ma le squadre non si sono incontrate negli stessi campionati per molti anni.


Tra le leggende del Club si possono ricordare:

-John Charles, il più grande giocatore gallese di tutti i tempi che nel 1972 terminò la sua illustre carriera a Merthyr con il ruolo di Player/Manager

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- Bob Latchford arrivò a Merthyr nel 1986 per chiudere la carriera dopo più di 500 presenze con Birmingham, Everton e Swansea

- Gordon Davies nato a Merthyr, giocò con i Martyrs tra il 1973 e il 1978

- Tommy Hutchison giocò nel Merthyr tra il 1991 e il 1994 collezionando 70 presenze negli ultimi anni della sua carriera

- Dai Webley giocò per i Martyrs negli anni '80 e '90, un autentico bomber che nella stagione 1988/89 segnò addirittura 58 gol


Aldo d'oro:

Merthyr Tydfil/Town FC 1909 – 2010

Welsh Cup Winners: 1949, 1951, 1987
Southern League Winners: 1948, 1950, 1951, 1952, 1954, 1989
Southern League Zone Winners: 1958
Southern League Midland Division Winners: 1988
Southern League Western Division Winners: 2003
Southern League Cup Winners: 1948, 1951
Welsh League Winners: 1949, 1950, 1952
Welsh League Cup Winners: 1948, 1949, 1951, 1952, 1981
Welsh FA Youth Cup Winners: 2007
Southern League Division 2 Winners: 1912
Welsh League Winners: 1931
Glamorgan League Winners: 1910
South Wales Cup Winners: 1912


Merthyr Town FC Society 2010 – Present

Western League First Division Champions: 2010/11
Western League Premier Division Champions: 2011/12


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Un Club veramente affascinante, una città gallese che può essere orgogliosa di come la sua squadra si sia sempre fatta valere e rispettare anche in Inghilterra!!


Un ultimo pensiero non può che andare a Tydfil, a quella giovane ragazza, a quella martire che diede il nome ad una città del piccolo Galles, una città poco conosciuta ma che, fiera del suo motto, "Non la forza, ma l'unione", può essere orgogliosa della sua squadra di calcio, o meglio delle sue squadre, il Town ed il Tyfdil, che nel corso della loro storia hanno sempre rispettato quella frase ed onorato la memoria della Santa Tyfdil.

sabato 1 giugno 2013

Those of Hallam

Racconto di Sir Simon


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Roger Bell era un tifoso dell’Hallam FC. L’ha seguito per circa venti anni, in casa, e spesso in trasferta. Un personaggio che fungeva da autentico punto di riferimento per i sabati pomeriggio a Sandygate Road. Pioggia, nebbia o neve, lui c’era sempre. Appoggiato alle balaustre bianche di recinzione del terreno di gioco intento a sfogliare il programma dell’incontro, oppure nei pressi del Club House a discutere delle vicende della società, o magari seduto sui sedili della Main Stand quando le intemperie inducevano a più miti consigli e ad avere un tetto sulla testa. Bell, è deceduto alla fine dello scorso anno: non aveva parenti e nel testamento ha donato tutti i suoi averi alla squadra del cuore. David Slater, presidente dell’Hallam Football Club, non ha voluto rivelare la cifra ai giornalisti curiosi, ma si vocifera comunque di molte migliaia di sterline, più qualche proprietà da capitalizzare: il tutto dovrebbe realizzare una somma a sei cifre. Nei pub di Crosspool, parecchie pinte di birra sono state alzate in suo onore, e molta “acqua di Scozia” è stata stillata.. Un vero appassionato di football, educato, cortese, e benvoluto dalla comunità. Quella comunità situata a ovest del centro abitato di Sheffield, ai piedi di quei monti Pennini che da qui iniziano il loro lungo e tortuoso percorso verso l’arrotondato Cross Fell, e verso un paesaggio ancora oggi misterioso e selvaggio, dove l’erica e la brughiera la fanno da padroni, macchiando le incontaminate distese, spesso, insieme al biancheggiare di qualche gregge di pecore.

Nel 1804 lungo Sandygate Road c’era una locanda. Si chiamava Plough Inn, affacciata su un'antica strada romana che univa le cittadine di Lincoln e Buxton. Uno di quei posti che sono la quintessenza di un certo tipo di letteratura inglese. Muri in pietra, vetri molati, il comignolo fumante, il solido bancone di legno, e qualche strambo avventore, o forse semplicemente più ubriaco degli altri, guardato a vista dal proprietario stizzito. Roba da Cime tempestose o Jane Eyre. Evidentemente però, non si poteva giocare per sempre a dadi o a freccette, o peggio ancora accerchiarsi e scommettere su chi fra i due poveri galli avrebbe ceduto per primo. Poteva esserci un modo diverso per passare il tempo, più elegante, più sobrio, sempre che i francesi di Napoleone non avessero invaso l’Inghilterra, e tutti gli uomini in grado di impugnare un fucile, dovessero essere urgentemente richiamati alle armi. Fortunatamente, seppure l’istrionico Imperatore progettasse da qualche tempo uno sbarco sull’isola, ciò non accadde, e sui campi intorno alla locanda s’incominciò a praticare il Cricket. Il gruppo si fece chiamare Hallam Cricket Club, e nel giro di pochi anni raggiunse oltre trecento soci. E’ cosi fra un “innings” e l’altro, si andò avanti fino al 1860. Sì, perché nel frattempo a Sheffield era scoppiata la scintilla del nuovo gioco. Quel calcio, che il duo Crestwick- Prest, aveva non solo portato nella grigia città dell’acciaio, ma che aveva contribuito a migliorare e regolamentare.

Era sufficiente. A Hallam non potevano restare indietro. Il merito principale andò a John Charles Shaw, fondatore e capitano del nuovo sodalizio calcistico cittadino. Un club che non potrà vantarsi di essere il più antico del mondo, ma il suo impianto assolutamente sì. Oggi Sandygate Road, è una sorta di monumento nazionale, tutelato da una legge che vieta qualsiasi utilizzo diverso dell’area, e quindi praticamente considerato a tutti gli effetti patrimonio dell’ Umanità. La data esatta di nascita riporta 4 settembre 1860. Un’anagrafe che rese inesorabile il contatto con i dirimpettai dello Sheffield FC, e di conseguenza i primi incontri tra dirigenti per fissare la data e il luogo della prima stracittadina ufficiale. E, d’altro canto se si eccettua qualche voce giunta dal Kent sulla formazione di un altro gruppo dedito al Dio pallone, la gara era inevitabile, visto e considerato che in quel momento, le due compagini rappresentavano le uniche squadre di calcio presenti al mondo, paradossalmente distanti solo alcune miglia.

Curiosità: un ruolo fondamentale nella creazione della squadra oltre che il già citato Shaw fu rivestito da Tom Vickers, entrambi in origine membri dello Sheffield Football Club. Il primo, poi sarà destinato a divenire una figura leggendaria del calcio inglese: già capitano, segretario e tesoriere dell'Hallam, è eletto alla presidenza della Sheffield Football Association nel 1869, proprio negli anni in cui la Steel City contribuirà maggiormente alla diffusione del gioco sul territorio britannico.

E’ deciso. Il giorno di Santo Stefano rappresentò la chiusura del cerchio. Data festiva e memorabile. Le due formazioni si daranno battaglia sul terreno di Sandygate. Il Boxing Day del 1860, in altre parole fu il primo derby calcistico dell'era moderna, arbitrato da un certo signor Richard Douglas. Ogni squadra mise in campo più degli undici attuali giocatori: L’ Hallam si presentò con una divisa blu listata di bianco, mentre lo Sheffield ripiegò su una raffinata camicia rosso scarlatto. A conquistarsi la vittoria sarà la formazione ospite, che superò i “cugini” più giovani per 2-0. L’unico goal messo a referto sarà quello del capitano dello Sheffield, Creswick, mentre e possibile leggere, a respiro cadenzato, i nomi degli uomini di quelle due squadre, che inconsapevolmente quel pomeriggio stavano facendo la storia del calcio:

Per lo Sheffield FC scesero in campo: Creswick, Baker, Chambers, Dixon, Favell, Gould, Hall, Moore, Prest, Sellars, Turton, Wightman, e Wild. Per l’Hallam, i prescelti furono: Shaw, B. Elliott, G. Elliott, Hobson, Moore, Pearson, Pye-Smith, Snape, F.Vickers, T. Vickers, Warburton, Waterfall, G.H. Waterfall.

Salto temporale. Il 16 febbraio 1867 gli abitanti di Sheffield aprendo i giornali, scorgono una notizia più curiosa che campeggia accanto agli onori per John Joseph Croydon, l’uomo che grazie alle informazioni inviate alle autorità farà fallire la presa del castello di Chester da parte dei Feniani in rivolta. In realtà si tratta di un insolito annuncio: l'autore si chiamava Thomas Youdan, il proprietario dell’Alexandra Theatre, uomo facoltoso e grande appassionato di calcio. E il suo amore per questo gioco è talmente sfrenato che decide di sponsorizzare un vero e proprio torneo: la Youdan Cup.

Con una spesa irrisoria commissiona la realizzazione del trofeo, una bella coppa d'argento, che alla fine, però, verrà a costare dieci volte tanto, e, soprattutto, non sarà pronta per il giorno della finalissima..

Alla competizione s’ iscriveranno ben dodici squadre locali. Il nome eccellente, tuttavia non figurava nella lista: Lo Sheffield Football Club non parteciperà, a quello che in seguito, sarà ufficialmente riconosciuto come il primo trofeo in palio del calcio mondiale. Sembra che i motivi dell’assenza vadano ricercati in un litigio fra il capitano della squadra e gli altri giocatori, ma siamo molto nel sentito dire, ed è meglio essere prudenti in certi casi.

La Youdan Cup non si limitò a dare un senso alle interminabili sfide che caratterizzavano il gioco nelle sue fasi primordiali, ma sviluppò ulteriormente le cosiddette Sheffield Rules, con l’introduzione ancora di nuove direttive, innovazioni, come la presenza di un arbitro neutrale, i calci di punizione, ed i tempi supplementari. In caso di parità al termine dei novanta minuti si convenne che quell’ embrione di extra time dovesse prevedere il prolungamento del match addirittura di un'ora, ma se una delle due squadre avesse segnato una rete prima dello scadere dei sessanta minuti, avrebbe vinto l'incontro. In pratica un golden goal ante litteram. Esattamente quello che deciderà la sfida tra Norfolk Club e Broomhall del 23 febbraio 1867 a favore dei primi. Ma se per il Norfolk il suo primo golden goal sancirà la fine delle ostilità, la finale tra Hallam e Norton Oakes stentò a trovare il suo vincitore. Non bastò neppure un'ora di tempo supplementare. Si dovette andare così alla ripetizione dell'incontro disputato a Bramall Lane, e proprio un altro goal realizzato nella nuova appendice di tempo, regalò la vittoria ai bianco blu per 2-1.

La competizione non fu più ripresentata, e la coppa finalmente pronta e lucida sparì addirittura fino al 1997, quando un collezionista scozzese, venuto, non si sa come in possesso del vecchio trofeo, prese subito contatto con l'Hallam FC. E il club a quel punto non poteva non acquistarlo. Il cimelio tornò quindi a Sheffield per una cifra molto vicina alle 2.000 sterline. Peccato per la mancanza di filantropia sportiva, quella coppa andava forse riconsegnata gratuitamente al legittimo proprietario, ma alle volte gli scozzesi restano davvero fedeli ai loro luoghi comuni..

Nella galleria degli ex degni di nota spiccano nomi illustri come quello di Howard Wilkinson, manager del Leeds United campione d’Inghilterra nel 1992, quello di Sean Connelly leggenda dello Stockport County, e senza dubbio Jack Whitham ex giocatore di Sheffield Wednesday, Liverpool e Cardiff City che chiuse la sua carriera ad Hallam come player manager, prima del ritiro definitivo dalle scene calcistiche nel 1976.

Insomma anche i Countrymen, o gli “on the rocks” come riporta l’antica toponomastica inglese sulla definizione del luogo, hanno attraversato spavaldi più di centocinquanta anni di vita sportiva con la loro piccola grande squadra..


“Countrymen” esatto, gente di campagna, loro sì, che ne hanno sempre di belle storie da raccontare..


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I Pionieri di Sheffield

Racconto di Sir Simon



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"We've come a long way, but there's still a long way to go".

Richard Tims


Il Bedford Duple Coach avanza lentamente con le sue morbide linee metalliche all’interno dell’Abbeydale Park. E’ la mattina del 24 ottobre 1957. L’autunno inglese cala una di quelle sue tipiche velature nebbiose, provando a nascondere tutto l’orgoglio secolare delle vecchie querce, degli arbusti e dei roseti lungo il percorso del mezzo, mentre intanto piccoli scoiattoli si cimentano in vertiginose corse sui mille disegni della corteccia dei tronchi. Quando il piccolo bus si ferma davanti all’ingresso del Club House, i primi a scendere sono eleganti signori incappottati, seguiti da un gruppo di passeggeri più giovani in giacche d’ordinanza. Facce sorridenti, e cappello in testa per i più anziani. Un accessorio, ancora irrinunciabile, soprattutto nelle occasioni formali. Loro, sono i dirigenti e i giocatori dello Sheffield Football Club, la più antica squadra del mondo. Quel giorno, il club fondato nel 1857 festeggiava un importante compleanno. Compiva esattamente 100 anni. E fu proprio in quello spicchio di verde incantato del South Yorkshire, che dal 1921 ospitava le vicende della squadra, che l’organigramma vecchio e nuovo del club si ritrovò per i primi convenevoli di rito e il pranzo, in attesa degli eventi del pomeriggio.

Quel giorno, infatti, sarebbe arrivato a Sheffield, il principe Filippo, Duca di Edimburgo, consorte della Regina Elisabetta. Con quel suo essere così tremendamente inglese, con il suo humour tutto personale, con la sua aria vagamente distratta, sarà lui, l'ospite d’onore per i festeggiamenti. Per l’occasione la squadra avrebbe giocato un amichevole allo stadio di Bramall Lane con gli scozzesi del Queen’s Park di Glasgow, per contro la più antica società calcistica di Scozia.

Il Principe Filippo arrivò in perfetto orario a bordo di una brillante Rolls Royce applaudito da due ali di folla e scortato da agenti su imponenti cavalli bianchi. I giornali locali titolavano “Welcome”, mentre bandiere, fiori e insegne reali facevano bella mostra di se su finestre e davanzali, aggraziando e ingentilendo, il rigore post bellico dei palazzi della città dell’acciaio. Per l’occasione la tribuna principale era stata addobbata e inghirlandata con il consueto e aulico nobile aspetto. In oltre 5000 accorsero per l’evento. Inno, cerimoniale di presentazione, gli spiders con la loro maglia a finissimi cerchi orizzontali, e “il Club” con una raffinata divisa a scacchi rossoneri. Finì con un salomonico pareggio per 2-2, dopo che gli scozzesi erano passati due volte in vantaggio. Di seguito le celebrazioni previdero una fastosa serata di gala in cui ovviamente al tavolo d’onore sedevano il Duca di Edimburgo, le alte autorità cittadine, e i responsabili del club.

"In cento anni hanno giocato per noi oltre seimila calciatori"

Fu questa la stima di Jim Hardie, segretario della società, con un passato da attaccante nel periodo compreso tra il 1939 ed il 1947.

Peccato solo che per ovvi motivi d’anagrafe non spiccavano tra i presenti la barba “darwiniana” di Nathaniel Creswick e i baffi a manubrio di William Prest, i due padri fondatori che in quel lontano 1857 decisero di infondere la scintilla del sacro fuoco, in una riunione tenutasi all’interno di un salotto della Parkfield House, nel sobborgo di Highfields. La casa brulicava di avvocati, commercianti, manifatturieri. Non mancavano neppure architetti, medici, e c'era perfino qualche reverendo. Il padrone di casa, un certo Harry Waters Chambers, è un amico stretto di Nathaniel, resosi disponibile ad ospitare tra le mura domestiche il fatale incontro che portò alla fondazione dello Sheffield Football Club. Nathaniel rivestì il doppio incarico di segretario e tesoriere, William si limitò a far parte del comitato fondatore. Per la presidenza la scelta ricadde su Frederick Ward, figlio di Thomas Asline Ward, uno degli uomini più in vista della città, mentre la serra nel giardino della loro abitazione, situata in East Bank Road, fungerà inizialmente da quartier generale della società. Creswick ha 26 anni ed è un avvocato, Prest ha tre anni di meno, è originario di York, e a Sheffield vi arriva per collaborare con il fratello John che gestisce una rivendita di alcolici. I due erano membri di quello Sheffield Cricket Club, che due anni prima aveva organizzato un primo improvvisato torneo di calcio. Alle celebrazioni del 1957 la coppia Creswick- Prest mancava certo, ma non nel ricordo, come pure furono ricordati quei giocatori che scesero in campo almeno una volta con la nazionale inglese. Charles Clegg su tutti, in seguito diventato presidente della FA, e che ebbe l'onore di giocare nella prima famosa partita internazionale contro la Scozia ad Hamilton Crescent nel 1872, e poi John Owen convocato nel 1874, e infine John Hudson che indossò la divisa con i tre leoni sul petto nel 1883.

Un passo indietro. Cambridge, 1848. Mentre l’Europa è sconvolta da venti irridenti, e le aspre contese di confini e libertà, infiammano i cuori degli uomini, nel rinomato college si tratta anche di argomenti meno impegnativi. Gli sforzi di H. de Winton e J.C. Thring porteranno alla formulazione di un gioco, che prevedeva dieci alunni, ed un maestro (da qui gli 11 uomini e la figura del"capitano", ossia il responsabile della direzione dei propri alunni..) che sfidavano altri dieci più uno di altre classi, tutte elitarie, in spazi chiusi. Il fatto di giocare esclusivamente tra di loro, stava un po’ stretto alle classi dell'università di Cambridge, così, Winton e Thring decisero di unire Eton, Harrow, Rugby School, Winchester, e Shrewsbury, per cercare di dar vita alle prime regole basilari: Le Regole di Cambridge, le primordiali regole del calcio. La palla da quel momento sfila dalle mani e rotola a terra. Forse meno nobile, ma forse più divertente. Nella mite bellezza della campagna inglese, iniziano ad echeggiare rimbombi profondi, nuovi, è il rimbalzo, il metronomo cardiaco della vita calcistica. Si gioca con i piedi; non si passa più solo e soltanto indietro, no, adesso si scambia lateralmente, per poi evolversi nel lancio in avanti.

Sostanzialmente il calcio restò comunque confinato tra le mura universitarie per circa nove anni, ma evidentemente per qualcuno il decalogo degli universitari di Cambridge non era più sufficiente. Per il duo di Sheffield, Creswick - Prest, occorreva redigere un nuovo regolamento, migliorativo e più moderno. E’ così il 21 ottobre 1858 prendevano vita su carta, le cosiddette Sheffield Rules. Si trattò di legiferare sui calci d’angolo, sulle rimesse laterali, su quelle dal fondo, sui colpi di testa, sull’introduzione della traversa sulle porte, e del primo barlume di fuorigioco, poi codificato meglio con la nascita della Football Association nella Freemasons' Tavern di Queen Street in Londra, lunedì 26 ottobre 1863.. Una specifica quest’ultima assai importante, perché a quei tempi molti calciatori sostavano pigri e indolenti nei pressi del portiere, giacché ogni occasione era buona per segnare un goal e strizzare l’occhio compiaciuto alla signorina sorridente a bordo campo.

La Regina Vittoria era in carica da quasi vent’anni e Sheffield era una grigia e facoltosa città industriale dell' impero attraversata dal fiume Shaf. Forse troppo facoltosa. Si presume che il proliferare delle nuove fabbriche fu fra le cause principali dell’epidemia di colera che nel 1839 uccise quasi 400 persone. Nessuno, avrebbe mai pensato che da qui potesse partire l'impulso forse decisivo nella storia del calcio. E invece, nel giro di cinque anni l'area cittadina arrivò a contare più di quindici squadre, e questo permise, di fatto, una ramificazione costante e sempre più produttiva di questo sport, che ben presto spinse altre città a formare squadre, scendere in campo e confrontarsi. Inizialmente, però poiché non c’erano altri team con cui giocare, le partite erano disputate tra i giocatori della stessa compagine. Una sorta di scapoli contro ammogliati, occupati contro disoccupati, alti contro bassi e altre amene trovate, finché nel 1860, sempre nella cittadina di Sheffield ecco l'altra scintilla. Fu fondata un’altra squadra, l’Hallam Football Club, contro la quale inevitabilmente lo Sheffield FC disputò la sua prima partita. L’incontro finì due reti a zero per lo Sheffield, con l’unica rete refertata siglata del capitano Creswick, ma pare con una grande prestazione del capitano avversario John C. Shaw, figura leggendaria del calcio inglese, che, grazie alla sua maestria, permise al gioco di diffondersi anche in altre realtà. Ah, una piccola curiosità. E qui che nasce la divisione dei classici colori, Rossi contro Blu, riportata poi ovunque nei giochi dediti a emulare questo sport, dai pupazzi del biliardino d’origine franco-tedesca, agli “omini” del subbuteo di natali britannici.

La stracittadina sarà ripresentata l'anno seguente, per scopo nobile e benefico: raccogliere fondi per l'ospedale di Wall Street. All'Hyde Park saranno presenti oltre 600 persone. La partita durò circa tre ore e i calciatori non si risparmiarono negli interventi e in qualche colpetto vietato, per quella che passò alla storia come la "Battaglia di Bramall Lane", finita a reti inviolate. Pensate, la partita non si sarebbe dovuta disputare, per via della reticenza dei proprietari dell’impianto che non vedevano altri “dei” sportivi all'infuori del cricket, ma la motivazione a scopo benefico lasciò alla fine spazio per la gara. Altra giornata da ricordare è la prima trasferta del club; il 2 Gennaio 1865, i giocatori andranno a Nottingham, a sfidare il neonato Forest, e dopo tre ore di gioco, lo Sheffield si impose col minimo scarto. Questa partita vide la comparsa dei primi parastinchi e il fischietto dell'arbitro, che poteva così comunicare meglio le sanzioni e le decisioni. La leggenda vuole che il giorno dopo la partita, le persone che aspettavano il treno alla stazione di Wicker (Nottingham), per passare il tempo in attesa del rispettivo convoglio, realizzarono un empirico pallone di stoffa, e iniziarono a calciarlo, per prendere dimestichezza con il nuovo gioco.

Solo quando lo Sheffield FC scese a Londra per il suo primo match nella capitale, avvenuto a Battersea Park, fu finalmente stabilita la durata di una partita. Ogni incontro avrebbe avuto insindacabilmente due tempi da quarantacinque minuti.

Fare solo amichevoli però iniziava ad annoiare, e qui nasce l’ennesima iniziativa: si creerà, con una manciata di sterline, la Youdan Cup, un torneo comprensivo di tutte le formazioni intenzionate a parteciparvi, che vide trionfare, a Bramall Lane, l'Hallam F.C. Un evento dove lo Sheffield, non parteciperà, per via di problemi, ad oggi ancora sconosciuti, legati al capitano della squadra ed alcuni suoi compagni.

Lo Sheffield FC, tuttavia, come molti altri sodalizi impegnati nel loro slancio di benefico e puro divertimento, ebbe un rapido declino agli inizi del novecento con l’avvento massiccio del calcio professionistico, non riuscendo mai più a competere sia economicamente che tecnicamente con le squadre di più alto livello. Anche in questo caso, però, i pionieri del calcio moderno si rivelarono lungimiranti, suggerendo alla FA di creare una competizione per soli club amatoriali, creando a tal proposito la celeberrima FA Amateur Cup, vinta dallo Sheffield FC nel 1904 contro l’Ealing. Di quel giorno resta una foto d’epoca sbiadita dal tempo che ritrae il gruppo al Valley Parade di Bradford, e che nella didascalia sottostante recita così:

” Bolsover, Chambers,Milnes, Green, Potts, Frost, Sylvester, Bedford, Hoyland G.,Hoyland J.E.,Forsdyke. Mr. Percy Green vive attualmentea Bradfield, mentre Mr. Frost a Dore. Si ritiene che Mr.Forsdyke sia in Canada."

Sarebbero tornati a giocarsi una finale nel rinominato FA Vase nel 1977 a Wembley. Oltre tremila tifosi giungeranno dalla Steel City, tra cui alcuni sostenitori dello Sheffield United che rinunciarono alla partita che la loro squadra del cuore giocava in quello stesso giorno contro il Chelsea. Nell'altra metà campo ci sono i campioni in carica del Billericay Town: nessuna delle due formazioni riesce a prevalere sull'altra, si va alla ripetizione. Il 24enne John Pugh, insegnante al Politecnico, mise la firma sulla prima ed unica rete segnata dallo Sheffield Football Club nello stadio nazionale. Si tornò in campo per il replay stavolta al City Ground, la tana del Nottingham Forest. Ancora una volta le due squadre dimostrano che la differenza dei rispettivi valori era minima. Ma il trofeo, per il secondo anno consecutivo, finì tra le mani dei giocatori del Billericay, dopo il 2-1 finale.

Se è vero, che gli anni ottanta sono stati un periodo difficile per il calcio inglese, è altrettanto vero che lo Sheffield Football Club non ne rimase immune. Gli anni ottanta, infatti, saranno il decennio che accompagnerà il pallone nel periodo che lo stravolgerà definitivamente, con la televisione sempre più invasiva, e con gli stipendi dei calciatori che subiranno un'impennata paurosa. Cambiamenti epocali che colpirono pure la società britannica: il settore secondario andò in crisi, come dimostrato dagli scioperi dei minatori e dalle condizioni proibitive di alcuni settori trainanti dell'industria britannica. Ovvio che anche il comparto dell'acciaio perno dell’economia di Sheffield ne risenti': la produzione scenderà repentinamente, la disoccupazione subì un impennata, e nella decade successiva si registreranno migliaia di licenziamenti. Non è un caso che, in concomitanza con la crisi delle acciaierie, gli stessi United e Wednesday si ritrovino ad annaspare nelle divisioni inferiori del calcio inglese. Quanto allo Sheffield Football Club, il vero problema saranno le spese di manutenzione della società, in costante aumento. Nel 1988 la squadra non può più permettersi di giocare nel bucolico terreno di Abbeydale Park e dopo oltre sessanta anni deve traslocare a Hillsborough Park, a pochi passi dalla casa delle Owls.

Nel 2007 il club ha festeggiato il 150° anniversario dalla sua fondazione. A rendergli omaggio l'iconico Pelé, e un amichevole contro l’Inter. Un evento, che ebbe un gradito anticipo nel 2004, in occasione dalla consegna del "FIFA Order Of Merit", la più importante onorificenza attribuita dal massimo organo calcistico mondiale, facendo divenire così lo Sheffield FC l'unico club al mondo insieme al Real Madrid ad averlo ricevuto.

C’è anche una pagina un po' triste a corollario della storia di questo sodalizio. Quella datata quattordici luglio 2011 quando il "Football original rulebook", una copia unica scritta a mano del libretto contenente le storiche Sheffield Rules e una parte dell'archivio del club, furono messe in vendita dalla società attraverso la nota casa d’aste Sotheby's; la ragione di tale azione fu evitare la bancarotta ed il conseguente fallimento. Inevitabile o meno che sia stato il gesto, il prezzo battuto disse 881.250 sterline.


Nulla, in ogni caso, in confronto all'importanza di questa squadra. Nata alle prime luci del gioco, ma caparbiamente rimasta all’ombra dei riflettori del business, seguendo i dogmi della sua filosofia calcistica, da loro stessi fondata e portata avanti con sobria dignità. Oggi se volete andare a trovarlo occorre che vi rechiate al Dronfield Coach and Horses, un delizioso pub recentemente ristrutturato e situato all'estremità inferiore di Sheffield. Bevetevi una Thornbridge Brewery, uscite e salite di qualche passo. Il campo dei pionieri adesso e lì..

1857r

West Auckland Town AFC

West Auckland Town AFC: affascinante pensare a questa squadra di minatori che nel 1909 conquistò quella che può definirsi la prima Coppa del Mondo, ma cerchiamo di scoprire qualcosa di più sulla storia di questo Club davvero leggendario.



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Il Club è stato fondato nel 1893 ed ha giocato le prime partite nella Auckland and District League.
La sede del Club si trova poco distante da Bishop Auckland, tra Durham e Darlington nel nord Inghilterra.
Gli anni successivi videro il 'West' giocare in diversi campionati locali fino a quando, nel 1909 sono stati eletti nella Northern League per la prima volta.

Sempre nel 1909 il Club venne invitato a partecipare alla famosa 'Coppa del Mondo', che vide il 'West' vincere il Sir Thomas Lipton Trophy a titolo definitivo dopo averlo conquistato anche nel 1911 sempre in Italia.
La prima manifestazione calcistica a livello mondiale ebbe luogo nel 1909 in Italia e più precisamente a Torino.
L'organizzatore dell'evento fu Sir Thomas Lipton, ricco uomo d'affari inglese con interessi economici sia in Gran Bretagna che in Italia.
Sir Lipton voleva assolutamente una squadra britannica a rappresentare la Gran Bretagna in questa "Coppa del Mondo", ma la sua richiesta alla Football Association Inglese di nominare una partecipante venne declinata.
La scelta, che fu così presa da Lipton, cadde sul West Auckland Town, squadra dilettantistica militante nella Northern League proprio a partire dal 1909.
Ci sono molte indiscrezioni sui motivi per cui Sir Lipton scelse proprio il "West", questo il soprannome del West Auckland, ma la spiegazione più plausibile sembrerebbe essere quella che racconta che un suo dipendente era stato un arbitro proprio nella Northern League.
In ogni caso, il West Auckland, i cui giocatori erano prevalentemente dei minatori, accettò con entusiasmo e lottò in ogni modo per riuscire a raccogliere i soldi necessari ad intraprendere il viaggio in Italia.
Si narra addirittura che alcuni giocatori, pur di partecipare a questa competizione di livello mondiale, diedero in pegno i loro possedimenti.

West Auckland FC in 1909



La loro grande voglia e determinazione pagò; oltre alla squadra inglese, la lista delle squadre partecipante era completata dai tedeschi dello Stoccarda, dagli italiani del Torino e dagli svizzeri del Winterhouse.
Nella prima partita infatti il "West" battè per 2-0 la squadra tedesca, con i gol di Whittington al 10° minuto e di Dickinson all'88° su calcio di rigore, arrivando alla finale che si giocò il 12 aprile 1909 allo Stadio di Torino.
Nell'altra semifinale gli svizzeri del Winterhouse batterono per 2-1 il Torino con due gol di Lang oltre al gol per la squadra italiana di Berardo.
La finale per il terzo e quarto posto vide la vittoria della squadra italiana con il punteggio di 2-1 con i gol di De Bernardi e Zuffi per il Torino e di Kipp per lo Stoccarda.
Il West Auckland vinse invece la finalissima contro il Winterhouse con il punteggio, anche in questo caso, di 2-0 grazie ai gol di Rob Jones al 6° minuto su rigore e Jock Jones all'8° minuto.


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Questa la formazione degli inglesi:

West Auckland Team :  - Jimmy Dickinson, Rob Gill, Jack Greenwell, Rob Jones, Tom Gill, Charlie "Dirty" Hogg, Ben Whittingham, Douglas Crawford, Bob Guthrie, Alf "tot" Gubbins, Jock Jones, David "Ticer" Thomas, Tucker Gill,  M S C (Sidney) Barron - Secretary.


 Il West Auckland, squadra dilettante, vinse così la prima Coppa del Mondo della storia calcistica ed ancora oggi è famosa per questo grande risultato. 


Questa la mitica maglia che indossava il "West":



Questo il Trofeo messo in palio da Sir Lipton ed orgogliosamente sollevato dalla squadra inglese:





Nel 1911 il West Auckland venne nuovamente invitato a partecipare alla "World Cup", o "Sir Thomas Lipton Trophy", per difendere il Titolo conquistato nel 1909.


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La sede del Torneo fu anche in questa occasione la città italiana di Torino e questa volta le squadre partecipanti, oltre al "West" furono la Juventus ed il Torino, squadre di casa, i Red Star di Zurigo, squadra svizzera.
Il West Auckland vinse la semifinale battendo la squadra svizzera per 2-0 conquistando l'accesso alla finale nella quale incontrò la Juventus che a sua volta battè il Torino.
Il Torino vinse la finale valevole per il terzo posto contro la squadra di Zurigo.

La finalissima ebbe un esito incredibile dato che il West Auckland si impose nuovamente ed addirittura con il risultato di 6-1 con il quale umiliò la Juventus squadra che tra l'altro giocava in casa.

I gol della squadra inglese vennero segnati da Bob "Drol" Moor (2), Fred Dun (2), Andy Appledby e Joe Rewcastle.

Questa la formazione del West:


West Auckland Team   - J Robinson, Tom Wilson, Charlie Cassidy, Andy "Chips" Appleby, Michael Alderson, Bob "Drol" Moore, Fred Dunn, Joes Recastle, Bob Jones, Bob Guthrie, Charlie "Dirty" Hogg, T Riley, John Warick
Officials - M S C Barron, E Meek, W Nolli, R Hodgson, R Chamberlain.

Come Sir Thomas aveva stabilito, nel caso in cui una squadra avesse vinto il trofeo in tornei consecutivi, avrebbe ottenuto il diritto di tenerlo. Il West Auckland FC incise così il proprio nome negli annali della storia del calcio come i primi vincitori a titolo definitivo della "World Cup".




I festeggiamenti furono di breve durata a causa delle difficoltà economiche provocate dal tour in Italia.
Al ritorno a casa il "West" ottenne un prestito di 40 sterline dalla Signora Lanchester, padrona dell'Hotel Wheatsheaf che fungeva da quartier generale della squadra.
Come garanzia il Club diede alla Signora il Trofeo fino a quando il prestito non fosse stato restituito.
Il trofeo rimase nelle mani della Signora Lanchester per 50 anni fino a quando, nel 1960, alcuni funzionari del West Auckland la rintracciarono nella sua nuova residenza a Liverpool e riuscirono ad ottenere il Trofeo in cambio di 100 sterline.
Una volta tornato a casa, il Trofeo venne esposto presso la Eden Public House, la casa del segretario del Club, Mr. Syd Douthwaite.

Nel 1994 il Trofeo venne rubato e mai più ritrovato dalla Polizia nonostante la lauta ricompensa offerta a chi lo avrebbe riconsegnato al Club.
Fortunatamente il furto del Trofeo era coperta da una assicurazione e così il "West" riuscì a far fabbricare una replica perfetta elaborata da un argentiere di Sheffield, Mr. Jack Spencer, lavorando attraverso l'utilizzo di foto e video.

La grande doppia vittoria in Italia portò però, purtroppo, anche a problemi finanziari ed a condizioni estreme che provocarono lo scioglimento del Club nel 1912 che fu anche costretto a vendere la 'Coppa del Mondo' per pagare i debiti.

Due anni dopo il West tornò pienamente attivo trascorrendo i 20 anni successivi spostandosi tra vari campionati locali tra cui, nel 1919, la Northern League, cambiando il proprio nome in St. Helens Utd solo per quella stagione.

Nel 1934 il West venne ancora una volta eletto nella Northern League prendendo il posto dell'Esh Winning.

I primi onori del Club sono arrivati nel 1960, quando vinse il campionato della Northern League grazie ai due punti di distacco in classifica ottenuti nei confronti del ​​Whitley Bay.
Il successo fu dovuto soprattutto ad un buon inizio di stagione e grazie al bel gioco di squadra.

La stessa stagione vide il West Auckland raggiungere il quarto di finale della FA Amateur Cup dal quale venne eliminato dopo l'1-1 casalingo e la sconfitta per 2-0 a Hendon.

Il 1961 è stata probabilmente la migliore stagione nella storia del Club, dato che il West vinse il campionato della Northern League conquistando quattro punti in più dei vicini ed arci rivali del Bishop Auckland, e raggiunse anche la finale della FA Amateur Cup perdendo però per 2-1 contro il Walthamstow Avenue,nella loro unica visita a Wembley.

Per i successivi 30 anni il 'West' ha vissuto tempi molto duri fino al 1991 quando ha vinto il campionato di Seconda Divisione guadagnando così la promozione in Prima Divisione, nella quale rimase per sei stagioni fino alla retrocessione nella stagione 1996/97. '
Il West è comunque rapidamente tornato in Prima Divisione quando al termine della stagione 1997-1998 ha terminato il proprio campionato in seconda posizione.

La stagione 1998-1999 è stata una delle più emozionanti nella storia del Club visto che il West raggiunse il 1st Round proper di FA Cup per la terza volta, (Barnsley 1959 e Stockport 1961) grazie ad un pareggio in trasferta contro lo Yeovil Town.
Dopo il 2-2 a Yeovil ed un pareggio 1-1 a West Auckland, fu lo Yeovil a passare il turno vincendo ai calci di rigore.
Il West finì anche con un buon un 5 ° posto in campionato in quella stagione, come poi fatto anche nelle stagioni 1999/2000 e 2005/06.

David Bayles ha preso la carica di manager nell'estate del 2005 ed ha portato il West al 5 ° posto in classifica nella sua prima stagione (2005/06) e poi 6 ° posto nella stagione successiva.
La stagione 2007/08 ha avuto inizio con una corsa in FA Cup che ha visto il West Auckland passare in pochi minuti dalla possibilità di ottenere un posto nella fase finale di qualificazione alla sconfitta nel replay contro il Bamber Bridge.
Seguirono le dimissioni shock di Bayles che venne sostituito da Lee Ellison per un breve periodo prima di essere a sua volta sostituito da Phil Owers che ha assunto l'incarico stabilizzando il West in posizioni di classifica che gli permisero di ottenere una salvezza tranquilla.

Owers venne sostituito nella stagione 2008/09 da Brian Fairhurst nominato nuovo allenatore/giocatore.
Tuttavia, dopo un buon inizio, le prestazioni deludenti portarono preoccupantemente la squadra in posizioni basse di classifica dopo 10 partite senza una vittoria e Ray Gowan subentrò a Fairhurst, ma nemmeno lui fu in grado di arrestare il declino della squadra e si dimise al termine della stagione.

Due notizia entusiasmanti arrivare nell'estate del 2009. In primo luogo il West Auckland riuscì a mantenere òa propria permanenza in Prima divisione a causa del ritiro del Sunderland Nissan. Inoltre il Club ha poi ricevuto la sensazionale notizia che, per celebrare il centenario della conquista del Sir Thomas Lipton Trophy, la Juventus aveva acconsentito a un re-match in Italia nel quale la squadra bianconera Under 20 si impose per 7-1.



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Poco dopo la leggenda dell'Hartlepool, Brian Honour, venne nominato nuovo manager.

Brian e il suo successore Wilf Costantine hanno lottato per cercare di far tornare il West a livelli migliori, ma entrambi hanno passato brevi periodi in carica.
Per la terza stagione di fila, venne nominato un terzo manager, Peter Dixon, arrivato Lunedi 7 Dicembre 2009, portò incredibilmente il West ad ottimi risultati che gli permisero di ottenere il 16° posto dopo aver rischiato la retrocessione.

La stagione 2010/11 ha visto notevoli progressi compiuti in campo e fuori. La squadra di Peter Dixon ha battuto diversi record nella storia del Club come il maggior numero di punti conquistati per finire in 6° posizione.
Ci sono stati molti risultati memorabili tra cui le vittorie contro i campioni dello Spennymoor Town, contro i secondi classificati del Consett e contro il Whitley Bay, vincitore della FA Vase.
Il West è anche andato vicino a provocare uno shock in FA Cup al Workington, squadra di Conference North, fermato sullo 0-0, ma vittorioso poi nel replay per 2-1 .

Nella stagione 2011/12 è stato acquistato Michael Rae dallo Spennymoor dimostrando le grandi ambizioni del Club.




Ed è stata una grande stagione, anche se terminata male.
Il West ha infatti giocato a Wembley la finale del FA Vase perdendo però per 2-0 contro il Dunston.



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Il West ha anche terminato come runner up il campionato, facendosi sorpassare nella lotta per il titolo dallo Spennymoor, ed ha perso per 4-1 contro il Northumbria Team in una finale di Coppa locale pochi giorni dopo la sconfitta di Wembley.


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La scorsa stagione ha comunque dimostrato quanto la squadra sia progredita, nella stagione appena conclusa Peter Dixon & Co. hanno ottenuto un ottimo 4° posto in classifica.

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Lo stadio è il Darlington Road


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Albo d'oro

Honours [edit]

Sir Thomas Lipton Trophy (World Cup) Winners – 1909 & 1911
Northern League Champions – 1959–60
Northern League Cup Winners – 1959–60 & 1962–63
Durham Benevolent Bowl Winners – 1960–61 & 1962–63
Durham Challenge Cup Winners –1963–64
FA Amateur Cup Finalists – 1960–61
FA Vase Finalists - 2011-12

Northern League Division 2 Champions – 1990–91