venerdì 25 agosto 2017

Finalmente Leeds, report di un viaggio fantastico

Il bellissimo racconto del nostro caro amico Alessio che ha finalmente realizzato il suo sogno andando a Leeds e ad Elland Road:

Dopo una lunga programmazione nei minimi dettagli e dopo lunghissime ed interminabili speranze e sogni, finalmente è arrivato il momento di tornare a calcare il suolo albionico. Ma stavolta non nella solita Londra, ma per la prima volta nello Yorkshire ed a Leeds, il luogo dove gioca quella squadra che mi fece innamorare nei primi anni 2000 grazie a giocatori come Harte, Viduka, Alan Smith, Nigel Martyn e tanti altri. Adesso è arrivato il momento di toccare con mano quella città e di vedere per la prima volta una partita dal vivo ad Elland Road, quello stadio che tanto ho sognato di vedere in tutti questi anni e che è diventato il mio chiodo fisso. L’entusiasmo si fa sentire e dopo tanti progetti è finalmente arrivato il momento di andare e immergersi in questa nuova avventura.
Si parte Venerdì 11 Agosto da Pisa con un volo Ryanair diretto verso il piccolo aeroporto di Leeds-Bradford. La partenza però programmata per le 13:10 viene rimandata alle ore 14:00 a causa del forte vento, ma una volta dentro l’aereo, ci toccherà aspettare un’altra mezzoretta prima che si verifichino le condizioni giuste per partire tranquilli. Dopo un lungo travaglio riusciamo finalmente ad atterrare in terra britannica e subito trovo quel classico cielo plumbeo e quel bel fresco che desideravo tanto, visto che dalle mie parti vivevamo in una condizione di caldo africano incessante e per fortuna al mio arrivo non piove. Fortunatamente ad aspettarmi c’è subito il bus che fa la spola tra l’aeroporto e la città e lungo il tragitto di circa un oretta, posso finalmente ammirare quei bei e graziosi paesaggi, riceverendo un caloroso (si fa per dire) benvenuto nello Yorkshire .

La stanchezza per il viaggio e la preoccupazione adesso cominciano a far spazio alla tranquillità ed alla consapevolezza che finalmente stavolta ci siamo e dopo una lunga attesa sono arrivato dove volevo da tempo. Rimango inebriato a scorgere ciò che scorre durante il percorso del bus, soprattutto quelle carine vie residenziali fatte di case piccoline e quasi fiabesche. Dopo di ciò entriamo in città e subito troviamo un grande traffico ed un grande via vai di gente, cosa che francamente non mi aspettavo. Alla fine arriviamo in stazione e dopo pochissimi minuti a piedi riesco a vedere quella che sarà la mia base per alcuni giorni, situata di fronte ad un bel pub ed alla bellissima Leeds Minster. Dopo un breve riposo in albergo, mi prende subito la voglia di fare una piccola perlustrazione in città, ma purtroppo comincia a pioviscolare, anche se si tratta di una pioggerellina piacevole ed innocua che non costringe la gente ad usare l’ombrello. Ritorno in hotel e arriva finalmente il momento di rilassarsi per davvero, con una bella doccia rigenerante che anticipa la prima cena. Decido di mangiare al vicino pub “The Palace”. Mentre nella tv assisto allo spettacolare finale di Arsenal-Leicester, divoro il mio primo fish and chips di questa nuova trasferta inglese, accompagnato da una buonissima birra Leeds Pale che ho deciso di assaggiare per curiosità. Segue una rapida visita del centro città e poi vado subito a dormire, stanco ma allo stesso tempo felice e carico.
La mattina seguente mi sveglio presto e comincio subito a pensare che questo sarà il football day dove finalmente farò la mia prima ad Elland Road. La mia paranoia mi spinge a controllare subito i biglietti, che vedo sani e salvi nella busta. Prima però di godersi il grande momento della partita, dedico la mattinata ad un tour cittadino. La porta d'accesso per il centro è Kirkgate, una piccola zona non molto caratteristica ma dotata di un grande mercato coperto, il Leeds Ciy Market e da vicino si può ammirare il Leeds Corner Exchange, un imponente edificio con cupola ed in stile vittoriano che è stato riadattato a centro commerciale, Come detto, questa e la chiave d'accesso alla zona centrale, con Vicar Lane e Boar Lane che sono le due strade fulcro del cure più moderno di Leeds, molto vive di giorno ed anche di notte. Tagliando Vicar Lane si arriva in particolare alla bellissima e carina zona “The Briggate”, uno dei quartieri storici di Leeds. Si tratta di un luogo nel quale si ha la vaga sensazione di sentirsi a casa e tranquilli. Qui sono presenti molti edifici storici e belli archiettonicamente ed antiche gallerie di negozi quali ad esempio il Queens Arcade nel prestigioso Victoria Quartier, vicino ad una delle più particolari attrazioni, ovvero l’orologio situato al di fuori di un'altro posto famoso in città, ovvero il Thornton's Arcade che è un'altra ennesima galleria

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Nel Briggate sono presenti moltissimi esercizi commerciali di vario genere, tra cui il grande Trinity Leeds, ovvero un modernissimo centro commerciale a tre piani molto frequentato e dove è facile perdersi. Non essendo un amante dello shopping mi sono soffermato a grandi linee ma l’occhio mi è caduto su un negozio di abbigliamento che si chiama “Lambretta” nel quale sono presenti sopratutto belle t-shirt e felpe con
appunto il logo della Lambretta e altri che credo richiamino la cultura inglese a livello di abiti.
La Briggate può essere considerata una sorta di piccola “Carnaby Street” anche se molto più a misura d’uomo e meno maniacale per lo shopping. Adesso però è il momento di allontanarsi un po’ dal cuore pulsante della città e recarsi alla vicina la Merrion Street dove è presente il “Merrion Centre”, cioè un altro centro commerciale dove è presente un minuscolo store del Leeds, che in quel momento si trova strapieno di persone vista la concomitanza con il matchday. Molti acquistano le nuove maglie, ma io decido di puntare ad uno storico obiettivo che si trova ad un ghiottissimo prezzo di saldo, ovvero la bellissima e priva di sponsor maglia home 2015/16. Per mia sfortuna sono solamente rimaste taglie non adatte a me e quindi alla fine decido di ripiegare sulla maglia away, anch’essa molto bella ed elegante comunque. In quello store però va a finire che ci rimango circa una mezz’ora come se fossi davanti ad il paese dei balocchi. Poi corro a mangiare qualcosa e vado in albergo per riposarmi un po’ prima del momento clou e posso indossare per la prima volta la divisa d’ordinanza :D .
Adesso ci siamo, è finalmente arrivato ciò che stavo aspettando e mi dirigo felice come una pasqua alla vicina fermata dell’autobus, già affollata di tifosi, che mi porterà allo stadio. Il viaggio (teoricamente di 15 minuti) inizia bene, ma purtroppo qualcosa deve andare storto: infatti c’è una grande ed interminabile coda di macchine e quella che dove essere una bella attesa, si trasforma invece una situazione snervante e la paura di poter perdere tutto comincia lentamente ad assalirmi. Ad un certo punto il nostro autista si decide finalmente a cambiare corsia e ci lascia a circa cinque minuti a piedi dallo stadio. A quel punto avrei voluto essere come Usain Bolt e scattare all’impazzata, ma la grande calma olimpica della fiumana di tifosi in maglia bianca mi tranquillizza. Dopo minuti di nervosa camminata arriva il momento di trovarsi davanti quel gigante quella strada (ammirati solo in foto) che da tanto ho desiderato “conoscere di persona”. Vorrei fermarmi ad ammirare lo spettacolo ed a fissare quei tifosi che quasi tutti i sabati hanno l’opportunità di fare quel giro, ma soprattutto vorrei andare a prendere una birra allo storico “The Old Peacock” ovvero il pub dei tifosi situato proprio davanti allo stadio ed unirmi ai loro cori che già sento, ma purtroppo c’è solo il tempo per scattare alcune foto ed acquistare il match programme, avviandosii verso l’entrata del mio settore, situato nella John Charles Stand, che riesco a trovare con facilità per poi varcare gli angusti tornelli ed essere finalmente dentro il cuore di Elland Road.

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Adesso sento che il grande momento sta arrivando tra alcuni istanti. Quindi, inizio a portarmi verso le scale ed oltrepassarle, trovandomi davanti qualcosa di semplicemente assurdo e mostruoso, in grado di togliere il respiro e di rimanere immobilizzati


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Dopo il suggestivo e maestoso impatto, torno subito in ansia, visto sono un imbranato cosmico già a cercare i posti al cinema, figuriamoci in uno stadio pieno ed infatti puntualmente sbaglio la fila, ma grazie all’aiuto di una gentile steward riesco finalmente ad accedere correttamente e trovare il mio posto, che è situato in una posizione spettacolare a pochi bassi dal campo, ancor più bella di come immaginavo quando ho acquistato i biglietti da casa.

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Resto ancora a contemplare lo spettacolo perché sono tutti in piedi e , siccome sono solo e accanto a me non c’e posizionato nessuno, mi guardo intorno ancora con un volto sotto shock per scrutare le facce della gente cercare uno stranissimo appoggio simbolico. Girandomi indietro, non so perché ma ho clamorosamente attaccato bottone (come ho fatto proprio non lo so, magari sarà stata la magia del momento :D ) con un anziano signore e subito scatta una simpatia reciproca. Io gli spiego che è la prima volta che vengo ad Elland Road, che seguo il Leeds da diversi anni, che faccio parte del branch italiano associato ufficialmente al club e che tre anni fa siamo stati in Trentino a seguire alcuni giorni della pre season. Lui mi fa i complimenti e mi chiede da dove vengo e che squadra tifo in Italia, guardandomi poi con aria stupita, quasi incredula, raccontando alla moglie ciò che gli ho detto. Per tutta la partita abbiamo continuato a scambiarci qualche parola e si è dimostrato molto gentile , facendomi poi una domanda a trabocchetto per sapere la mia conoscenza sul Leeds, ovvero “What do you think of Manchester United ?” ed ovviamente non mi sono fatto certo trovare impreparato.
A questo punto Finalmente entrano le squadre in campo campo e siamo pronti davvero per partire, ma prima c’è un altro momento che aspettavo da tempo: ovvero Marching On Together, cantata da tutti con grande trasporto. Finalmente si parte ed inizia il match, ma ogni tanto continuo a scattare foto col telefono. Bellissimo è stato vedere da vicino i due allenatori, sempre in piedi e molto partecipi ed alcuni giocatori tra i quali il più amato, ovvero lo svedese Pontus Jansson che a vederlo da vicino è un vero armadio. Durante il primo tempo assistiamo alle bellissime chiusure del guerriero Ayling, applaudito fortemente per il suo impegno e lucidità difensiva, poi nella ripresa alle belle sgroppate sulla fascia del giovane terzino Bortwick-Jackson, appena arrivato in prestito dai Red Devils, che ha messo una grande quantità di cross purtroppo però mal raccolti dagli attaccanti ed in particolare dall’ormai ex Chris Wood, un po’ spento e capace di divorarsi un goal già fatto davanti al portiere. Nei minuti finali arriva poi la traversa del Preston che ammutolisce e gela tutto lo stadio. Durante il recupero alcuni tifosi cominciano ad abbandonare lo stadio ormai sfiduciati per una vittoria che ormai sta sfuggendo, nonostante molta gente ci creda ancora e continui ad incitare a squarciagola la squadra. A questo punto anche io comincio lentamente a demoralizzarmi ed a rendermi conto che non potrò assistere ad una vittoria e, mentre sono già pronto per salutare il mio nuovo “amico inglese”, in maniera cordiale ringraziandolo e magari chiedendoli come si chiama, mi sento invece toccare la spalla da dietro ed è questo signore che se ne va anticipatamente salutandomi con un “all the best” totalmente inaspettato. L’arbitro fischia poi la fine e ormai si spengono le speranze. Il Leeds ha avuto il pallino del gioco ed ha buttato via alcune occasioni, purtroppo però è mancato il vero guizzo, mentre il Preston ha fatto una partita lucidissima e coriacea reggendo all’espulsione e addirittura alla fine ha rischiato di vincere.

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A quel punto posso davvero fare foto all’impazzata del di fuori dello stadio e dei nuovissimi esterni, inaugurati pochi giorni fa e che danno una immagine più moderna ed attuale a uno stadio vecchiotto (che però non scambierei per nessuno). Sono presenti numerose raffigurazione ed una cronistoria per immagini che ripercorre i momenti più importanti della storia del club, dalla fondazione fino al ritorno in Championship nel 2010. Sono poi d’obbligo le foto alle statue di Don Revie e sopratutto a quella di Billy Bremner, addobbata da sciarpe. Faccio poi un salto allo store dello stadio che è abbastanza fornito ed acquisto un portachiavi e due targhette in versione magnete. L’idea sarebbe poi quella di rifocillarsi al The Old Peacock, ma la coda chilometrica mi fa desistere dalla mia intenzione e sono così mestamente costretto a bermi una Pepsi in un minimarket limitrofo.

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È stata una esperienza straordinaria che mi manca tanto già da adesso e vedere Elland Road dal vivo è stata una grande emozione, anche se però non mi è piaciuta la zona dov’è ubicato, anonima e lontana dall’idea romantica dello stadio incastonato tra le casette. Sono stato molto contento e per me è stata una festa aldilà del risultato. Avrei desiderato arrivare per tempo e tuffarmi nell'atmosfera festosa del prepartita, ma conservo comunque ricordi importanti come l'incontro casuale con quel signore, la strana signora con una sciarpa dei Pokemon sopra la maglia del Leeds ed il classico urlatore di professione che all'intervallo si è messo a distribuire caramelle mou al latte a me ed ai vicini di posto :lol:. Sicuramente la prossima volta non mi farò cogliere impreparato ed arriverò allo stadio molto ma molto presto.
Al mattino dopo, come già programmato da casa, decido di concedermi una bella gita fuori porta precisamente nella piccola località di Knaresborough, che fa parte del North Yorkshire e si trova a poca distanza da York. Il viaggetto di un oretta in treno scorre molto tranquillamente e dopo la lunghissima fermata alla stazione di Harrogate dove il treno si è svuotato e riempito, è il momento di arrivare a destinazione nella minuscola e carina stazione del paese, che dopo pochi passi mi conduce alle bellezze del posto

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In primis un bellissimo parco che da sulle antiche rovine del castello, successivamente tramite una tortuosissima stradina si scende giù e si accede alla vera attrazione di Knaresborough, ovvero un antico viadotto che funge da ferrovia che si erge sopra il fiume Nidd, con la relativa Waterside ovvero una passeggiata lungo la riva del fiume dove ci sono diversi bar e dal quale si può prendere una piccola barchetta per il giro del fiume. Il paesaggio è bellissimo, il tutto arricchito da una bellissima e insolita domenica soleggiata e tiepida con moltissimi turisti che affollano il lungofiume.

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Successivamente visito il piccolo centro abitato e la piazza principale dove trovo un pub nel quale decido di pranzare e nella scelta del cibo azzardo il “traditional Sunday lunch” che si rivela essere una cosa buonissima ma allo stesso tempo una bomba calorica che poteva essere tranquillamente mangiabile da minimo due persone insieme, ma alla fine ne varrà la pena. Dopo questa scorpacciata assisto in piazza ad una sorta di discorso urlato da parte di alcuni signori vestiti da pirati.

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Avrei voluto volentieri visitare i Bebra Gardens, ma il caldo e la pesantezza mi spingono a tornare subito alla stazione per riprendere il treno per Leeds e da lì avrei dovuto prendere un mezzo per arrivare a visitare la Kirkstall Abbey, ma la stanchezza era tanta e decido di tornarmene in albergo. In serata, tanto per dare il colpo di grazia definitivo al mio povero stomaco, decido di mangiarmi al solito The Palace una bella pie con funghi e pollo, accompagnata stavolta da una Shropshire Gold.
Il giorno seguente è invece quello del triste ritorno a casa, ma in mattinata mi decido a comprare il tanto famoso Yorkshire Tea Gold ed a visitare la piccola St.Anne Leeds Cathedral, l’imponente Leeds City Museum, il Leeds City Council, Victoria Square, il municipio e la vicinissima “The Headrow” ovvero la principale arteria del traffico interno dove sono ubicate la galleria d’arte e la libreria.

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Proseguendo poi per questa strada fino si può arrivare poi al Park Square, dove si trova un bellissimo parco mantenuto a regola d’arte. Infine la zona finanziaria e ricca dove c’è l'altissimo Park Plaza Hotel, che svetta nei cieli di Leeds. L’ultima tappa della mia ultima mattinata Leeds prevede poi il cammino lungo la zona del Granary Wharf sulla riva del fiume Aire e dulcis in fundo decido di prendere il fish and chiips (o meglio oil invece che fish, perché la panatura era stracolma d’olio) finale al Leeds City Market prima di dare una ultima occhiata al centro e poi volare verso la stazione dei bus, prendendo la solitta navetta per l’aeroporto.
Di Leeds ho mancato alcune cose da visitare e prossimamente dovrò rifarmi anche se il grosso l’ho già esplorato e devo dire che la città non è eccelsa, però è comunque bella e si vede sempre un bel via vai di persone e di autobus, il che dimostra che Leeds è un posto vivo e attivo, anche se non è Londra.
Alcuni posti mi hanno fatto affezionare, ma anche singole insegne di negozi o banali punti di riferimento che però in quei giorni sono diventati per me familiari e utili per ritrovare sempre le giuste strade da percorrere. Durante il tragitto in bus, quelli stessi paesaggi che pochi giorni prima mi hanno il benvenuto e che ammiravo con gioia vista la contentezza per essere all’inizio di una bellissima avventura, adesso mi davano invece un malinconico arrivederci e stavano li a dirmi che per questa volta è davvero finita. Sono stati pochi ma intensi giorni che mi hanno lasciato un bel ricordo e la mia intenzione sarà quella tornarci quando potrò e di vedere tanti altri bei paesaggi che l’area dello Yorkshire può offrire, oltre ovviamente tornare ad Elland Road con cui è stato amore a prima vista e non vedo l’ora di supportare ancora quella bella squadra in maglia bianca (sperando stavolta di assistere ad una vittoria). Un’altra cosa è certa, ovvero che nel prossimo Yorkshire Tour sarà prevista una bella giornata a York e con annesso il suo stadio, visto che non mi sono dimenticato del football e vorrei vedere tanti più stadietti possibili.

venerdì 5 maggio 2017

THE SHIELDS ‘RIVALRY’

Il football nel Nord Est dell'Inghilterra è dominato dalle due squadre più blasonate e rappresentative di quelle zone ed anche dalla loro forte rivalità, stiamo parlando ovviamente del Newcastle United e del Sunderland, il cosiddetto "Tyne-Wear derby", dal nome dei fiumi che attraversano le due città, è in assoluto tra i più sentiti nell'intero Regno Unito, ma forse anche in Europa.

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Magpies e Black Cats, tuttavia, non sono le uniche squadre presenti nel Nord Est dell'Inghilterra e, pur essendo senza dubbio le più importanti, non lo sono certamente per i tifosi di altri Club, come Middlesbrough ed Hartlepool, ma in alcuni casi si tratta di squadre di piccole città e non professionistiche, con di conseguenza poco seguito, ma pur sempre amate da quei tifosi che , fedeli al motto "Support your Local Team", le amano con grande passione.
Squadre come Gateshead, Blyth Spartans, Darlington, Durham City, Bishop e West Auckland... solo per citarne alcune delle più importanti ...
Ma ci sono due squadre forse ancora meno conosciute e la cui rivalità passa in secondo piano, ma che rappresentano due città così vicine tra loro e divise solo dal fiume Tyne che per i rispettivi tifosi il derby vale tanto quanto quello tra Newcastle e Sunderland.
North Shields e South Shields, così si chiamano le due città, ma anche di conseguenza le due squadre, hanno molte cose in comune, in circa 800 anni di storia hanno condiviso lo stesso tipo di sviluppo geografico, ma anche socio-economico e politico dato che entrambe sono sorte, come detto, sulle rive del fiume Tyne, ma anche vicine alle acque del Mare del Nord.
Entrambe le città hanno avuto come attività principali la costruzione di navi, la produzione del vetro e l'estrazione del carbone, a North Shields si mantiene ancora oggi un forte legame con l'industria della pesca nonostante il declino dei commerci tradizionali legati alla navigazione.
Queste due città sono ormai sempre meno indipendenti dato che nel corso degli anni tutto il commercio si è sviluppato accentrandosi nelle due grandi città del Nord Est, Newcastle e Sunderland, ma si è mantenuta una certa "amichevole rivalità" tra gli abitanti, un vecchio detto definiva North Shields la parte monetaria e South Shields la parte soleggiata, anche se non è ben chiaro il significato di questa definizione.
Dal 2011 è stato esteso il servizio che collega attraverso la metropolitana le città del Nord Est e due tunnel stradali sotterranei sotto il fiume attraversano le due città anche se è certamente più romantico e pittoresco sapere che ancora oggi è presente un servizio di traghetto che le collega con traversate durante tutta la giornata.


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Ma passiamo al football..  nel recentissimo passato entrambe le squadre hanno ottenuto dei successi importanti, il North Shields ha infatti conquistato nel 2015 sotto l'arco di Wembley il FA Vase, la Coppa Nazionale riservata alle squadre di Non-League, mentre al termine della stagione corrente, la 2016-17, il South Shields ha vinto il campionato della Northern League Division 1 ottenendo così la promozione nella Northern Premier.


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La promozione del South Shields Campione non era così scontata come si potrebbe credere, infatti molti Club che in passato hanno vinto questo campionato, come ad esempio Marske United, Shildon e Newcastle Benfield, hanno rinunciato a passare al campionato di livello superiore per mancanza di fondi e per evitare quindi conseguenze spiacevoli a livello finanziario che avrebbero potuto rappresentare dei veri e propri tracolli societari come dimostrato ad esempio da squadre come Whitley Bay, Durham City e Spennymoor United. 
La Northern League è il secondo campionato più antico, venne fondata infatti nel 1889, ma soltanto nel 1991 è stata incorporata nel sistema calcistico inglese data la riluttanza dei Club del Nord a farne parte preferendo una propria indipendenza.

Le due città hanno certamente visto giorni migliori rispetto agli ultimi decenni durante i quali pressioni finanziarie e governi conservatori negli anni '80-'90 ne hanno condizionato lo sviluppo industriale ed economico.
Nel 1991 avvennero delle vere e proprie rivolte da parte dei cittadini di North Shields che provocarono gravi danni e quando durante un inseguimento la polizia uccise due ragazzi del posto che scappavano a bordo di un'auto rubata la situazione peggiorò ulteriormente.
In un articolo della rivista "The Football Pink" ho trovato questa definizione abbastanza "inquietante" riguardante gli abitanti di North Shields: "North Shields è una città pazza ; un antico porto di pesca con una cultura endemica del bere pesante e dell'uso di droghe leggere e pesanti e ogni singolo indicatore di privazione sociale che si può immaginare è arrivato fino a 11. Questa è una città di uomini duri che odiano le autorità con passione;  fanno letteralmente ciò che vogliono "...
Beh.. a dire la verità non è che dall'altra parte del fiume la situazione sia stata migliore ed anche la reputazione di South Shields non è da meno..

Comunque dal punto di vista calcistico in questi ultimi anni nei quali i colossi Newcastle e Sunderland non stanno di certo facendo grandi cose, retrocessione dalla Premier alla Championship nella stagione 2015/16 per  i Magpies e nella stagione 2016/17 per i Black Cats, North e South Shields stanno dando parecchie soddisfazioni ai propri tifosi.

Il North Shields, soprannominato "The Robins" (I Pettirossi dato che i colori sociali sono il rosso ed il bianco), venne fondato nel 1896 con il nome di North Shields Athletic giocando per 4 anni nella "South Shields and District League" prima di spostarsi nella Northern Combination.


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Proprio in quegli anni i Robins trovarono casa all'Appleby Park, un impianto da 15.000 posti e diventato tra i più importanti stadi amatoriali del Paese, sorto su un terreno dal quale in passato si estraeva il carbone.
Sarebbe un gioiellino ancora oggi per gli appassionati se nel 1992 il North Shields, in crisi finanziaria, non fosse stato costretto a lasciarlo vendendo il terreno sul quale venne costruita una zona residenziale dopo aver abbattuto l'Appleby Park.. un vero peccato.. nemmeno a dirlo la maggiore affluenza registrata in quel leggendario stadio risale al 1936 quando proprio contro il South Shield accorsero 12.800 spettatori, un numero incredibile per una partita di non-league.


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Proprio il 1992 fu uno degli anni più difficili per il Club che oltre a dover vendere il terreno sul quale sorgeva l'Appleby per pagare i creditori, i giocatori ed i membri dello staff, rischiò seriamente di sparire, venne fatto retrocedere scendendo di ben cinque categorie e giocando così nella Wearside League, ma si salvò grazie all'intervento di un gruppo di finanziatori che acquistarono il Club con l'aiuto anche di due componenti dei Lindisfarne, una rock band del Nord Est molto famosa negli anni '70.

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Dopo un periodo nel quale la squadra ha giocato su diversi campi, ed in particolare in quello della vicina Wallsend, il North Shields è poi riuscito a trovare terreno in città e ad accasarsi al Ralph Gardner Park, poi rinominato nel 2010 Daren Persson Stadium in seguito ad una sponsorizzazione, ma chiamato affettuosamente dai tifosi "The Morgue" .
Nel 2004 i Robins sono finalmente tornati nella Northern League Division 2 dopo 15 anni di assenza, i maggiori successi del Club risalgono alla stagione 1968/69 quando vinsero la Northern League conquistando un punto in più rispetto ai rivali del Whitley Bay e quando a Wembley batterono per 2-1 il Sutton United vincendo la FA Amateur Cup, la competizione che precedette il FA Vase.

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E nella stagione successiva, propria nella stessa in cui il Newcastle conquistò il suo ultimo trofeo vincendo la Coppa delle Fiere contro gli ungheresi del Újpesti Dózsa, il North Shields intraprese la sua prima storica avventura europea proprio grazie alla conquista della FA Amateur Cup.

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Infatti in quegli anni, tra il 1968 ed il 1976, si giocava la Anglo Italian Amateur Cup, competizione ideata dall'italiano Ottorino Barassi e riservata a squadre semi amatoriali inglesi ed italiane che si erano aggiudicate la FA Amateur Cup in Inghilterra e la Coppa Dilettanti in Italia, ed il North Shields nell'edizione del 1969 affrontò gli italiani della Almas Roma in una doppia sfida da giocarsi nelle due città.
La prima sfida si giocò a North Shields ed i Robins si imposero per 2-0, ma in Italia la squadra romana rispose con una vittoria con lo stesso identico risultato che significò un risultato aggregato di 2-2 che permise alle due squadre di vincere in comune il Trofeo condividendo così questa grande soddisfazione.




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In tempi più recenti l'ascesa del North Shields è iniziata nel 2012 quando il Club assunse come nuovo manager Graham Fenton prelevandolo dal Blyth Spartans, un passato da giocatore anche con squadre del calibro di Blackburn Rovers ed Aston Villa, che in due stagioni portò la squadra alla promozione nella Prima Divisione della Northern League.

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Nel settembre del 2014 i Robins hanno iniziato la loro avventura nel FA Vase, competizione alla quale hanno partecipato ben 536 squadre di non-league, partendo dal primo turno nel quale hanno avuto la meglio del Northallerton sconfitto per 1-0.
Nei turni successivi il North Shields ha eliminato Stokesley SC, AFC Emley, Sunderland RCA, Seaham Red Star, Consett, Phoenix Sports e Erith & Belvedere, una cavalcata stupenda che ha portato i Robins alla semifinale, un traguardo inaspettato e sorprendente.
In semifinale erano previste partite di andata e ritorno, l'avversario sarebbe stato l'Highworth Town , membro della Hellenic Premier League, che i Robins sconfissero per 0-1 in trasferta nella prima gara.
La partita di ritorno vide 1.500 spettatori accorrere al "Morgue" i quali poterono vedere la loro squadra trionfare per 2-0 ottenendo così il lasciapassare per un sogno chiamato Wembley!

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Si trattava di un'impresa fantastica, era soltanto la seconda volta nella sua storia, dopo il 1969, che il North Shields approdava a Wembley, e per i tifosi e per ogni cittadino fu certamente un grande motivo di orgoglio, finalmente i Robins potevano mettersi in mostra dinnanzi all'Inghilterra intera, il piccolo North Shields e la piccola città di North Shields sarebbero stati almeno per un giorno protagonisti.
L'avversario sarebbe stato il Glossop North End che era arrivato in Finale già nel 2009 perdendo contro il Whitley Bay.
Dopo 9 mesi e 9 turni giocati (il GNE ne aveva invece giocati 7 essendo entrato in gioco dopo i primi due turni) il North Shields poteva concludere questa durissima e lunghissima lotta coronando il sogno di giocare nel mitico Wembley, non c'è niente di meglio per un qualsiasi giocatore inglese, figuriamoci per dei dilettanti abituati a ben più piccoli palcoscenici.. 
Furono 9.674 gli spettatori delle due squadre che accorsero fino a Londra, tantissimi se pensiamo che in media nelle partite dei rispettivi campionati ci sono circa 300 spettatori e se pensiamo che North Shields è una cittadina con poco più di 10.000 abitanti... e se pensiamo anche alle condizioni di quelle persone e di quelle famiglie di operai e pescatori possiamo immaginare ai sacrifici fatti per poter essere presenti a quell'appuntamento con la storia..

La formazione del North Shields fu la seguente: Bannon, Donnison, Grey, Parker, Hughes (c), McKeown, Richardson, Morris, Holmes, Luccock, Bainbridge, con in panchina Coppen, Wrightson, Lancaster, Forster e Carr.

Fu il Glossop NE a passare in vantaggio con un gol di Bailey al 55°, ma i Robins lottarono con tutto il cuore trovando il gol dell'ormai insperato pareggio all'80° con Bainbridge.
La partita terminò in parità e ci vollero quindi i tempi supplementari per trovare un vincitore... ed al 95° fu Forster, entrato in campo al 69°, a realizzare il gol della rimonta e soprattutto della vittoria per il North Shields.


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Dopo il successo nella FA Amateur Cup nel 1969, sempre a Wembley contro il Sutton United, il North Shields conquistò la sua vittoria più importante trionfando nel FA Vase, un risultato straordinario e davvero sorprendente.
Anche per Fenton si trattava del secondo successo a Wembley, nel 1994 aveva infatti giocato per l'Aston Villa battendo il Manchester United e conquistando la League Cup.

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Fu certo una grande e prestigiosa vittoria quella del 1994 per Fenton, ma sicuramente fu una bella soddisfazione anche quella di aver portato a Wembley il piccolo North Shields guidandolo poi a questo storico successo.
Ci fu giustamente grande festa per i giocatori che con tutte le loro forze avevano cercato questa vittoria, una vittoria arrivata da lontano, iniziata da Northallerton fino ad a arrivare a Wembley!
Grande gioia anche per i tifosi e per tutta la città che accolse con grande entusiasmo la squadra che ricevette gli applausi percorrendo le strade di North Shield a bordo di un bus scoperto come da tradizione!


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L'anno successivo, al termine della stagione 2015/16, il North Shields arrivò alla finale della Northumberland Senior Cup ed al St james Park di Newcastle si impose per 3-4 contro il Blyth Spartans, squadra di due categorie superiori, al termine di un match emozionante e con tanti gol e deciso nei minuti di recupero da Carr.


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I Robins erano in svantaggio per 2-1 (con il momentaneo 1-1 realizzato da Ormstron), ma poi arrivò la doppietta di Bainbridge che ribaltò il risultato.
Gli Spartans pareggiarono al 77°, ma come detto ci ha poi pensato Carr a regalare la vittoria al North Shields.


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Pochi mesi dopo questo successo è arrivata per i tifosi una notizia shock, il manager Graham Fenton ha infatti rassegnato le proprie dimissioni per andare a sud del Tyne a guidare proprio loro, i rivali di sempre, quelli del South Shields... un Club ambizioso certo, ma una scelta che avrebbe reso ancor più incandescenti i derby tra le due squadre.
Nella stagione successiva, quella corrente 2016/17, le due squadre si sono ritrovate ancora in Finale, ma stavolta, sempre al SJP di Newcastle, sono stati gli Spartans ad imporsi dopo un'altra battaglia terminata sul risultato di 3-2; il Blyth si era portato su un rassicurante 2-0, ma all'85° i Robins hanno riaperto il match che però gli Spartans hanno nuovamente messo al sicuro al 90°, inutile poi il gol del definitivo 3-2 arrivato un minuto dopo.


Il South Shields ha avuto una storia più travagliata, infatti prima del Club attuale ci sono stati alle origini altri due Club che hanno utilizzato questo nome: nel 1889 venne fondato il primo South Shields, poi diventato l'attuale Gateshead FC, e nel 1936 nacque un nuovo South Shields che arrivò nella semifinale del FA Trophy nel 1974 anno nel quale cambiò il proprio nome in Gateshead United fallito poi nel 1977.
Proprio nel 1977 venne fondato il South Shields attuale che militò nei primi anni della sua esistenza nella Wearside League e poi stabilmente nella Northern League giocando principalmente le proprie partite a Gateshead e poi, dal 1992 al 2013 al Filtrona Park a Jarrow.
Il Club rischiò di scomparire durante la presidenza di John Rundle, ma poi con l'acquisizione del Club da parte di Geoff Thompson il South Shield cominciò la sua ascesa.
Il nuovo proprietario riacquistò nel 2015 il Filtrona Park, rinominato Mariners Park per via del soprannome del Club, appunto "The Mariners" , dopo che nelle due precedenti stagioni si era dovuto giocare a Peterlee, distante ben 18 miglia a sud.



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Nella stagione 2015/16 il South Shields vinse per la prima volta nella sua storia la Northern League Second Division conquistando 107 punti con un'incredibile differenza reti di +91.
A guidare in campo quella squadra c'era un giocatore carismatico e dal passato importante, si trattava dell'argentino Julio Arca, arrivato nel Nord Est dell'Inghilterra dall'Argentinos Juniors per giocare a lungo con il Sunderland e poi con il Middlesbrough per poi dover lasciare il calcio professionistico nel 2013 a causa degli infortuni.
A quel punto Arca, su richiesta di un amico, cominciò a giocare per passione e divertimento nella Sunday League militando nel The Willow Pond, un "pub team" di Sunderland nel quale le sue prestazioni non passarono inosservate a Jon King, manager del South Shields, e da Thompson che non esitò ad acquistarlo.
A 35 anni Arca diventò il giocatore più importante della squadra che conquistò quella promozione, la sua esperienza, unita alla sua classe, furono le armi vincenti ed il South Shields vinse la sua scommessa.


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Un altro giocatore fondamentale fu Warren Byrne che all'età di 16 anni non riuscì a convincere il Middlesbrough ad offrirgli un contratto da professionista, ma che divenne poi tra i migliori nella Northern League grazie ai suoi gol.
La sua "fama" non andava oltre la Northern League fino a quando nell'aprile del 2016 non realizzò un fantastico gol contro il Tow Law Town, una giocata meravigliosa che lo vide controllare la palla al volo prima di portarsela ai piedi per trovare una straordinaria conclusione dalla distanza che si infilò in rete.
Erano pochi gli spettatori presenti, ma grazie alla modernità, i video del gol fecero il giro del mondo facendolo diventare celebre ed il gol venne anche premiato come il migliore nella Budweiser’s 2016 Dream Goal competition che portò un premio in denaro anche al South Shields.


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Fu una promozione che lanciò ancor di più le ambizioni del Club che nella stagione successiva avrebbe anche potuto giocare il derby contro il North Shields.

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Questa notorietà internazionale e la vittoria del campionato hanno spinto Thompson a finanziare le ambizioni del Club per il futuro e dai rivali del North Shields venne ingaggiato nel ruolo di manager Graham Fenton.
E le ambizioni erano state ben riposte, infatti al termine della stagione 2016/17 i Mariners hanno vinto la Northern League Division One totalizzando 108 punti e con una differenza reti di +92, importante, forse anche decisiva, la vittoria nel finale di campionato per 0-1 proprio al Morgue, in casa dei rivali del North Shields.

South Shields' players celebrate their winning goal at North Shields on Saturday. Image by Peter Talbot.

Molti Club in queste categorie rinunciano alla promozione per motivi finanziari e logistici (trasferte troppo lunghe e di conseguenza costose), ma non è questo il caso del South Shields che da Campione potrà godersi il salto di categoria continuando ad aspirare a qualcosa di sempre più importante.


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Nonostante tutto la "Shields Rivalry" non la si può definire così accesa come si potrebbe pensare; le due città, infatti, sono cresciute insieme ed hanno condiviso le stesse difficoltà nel processo del loro sviluppo, in un certo senso tra gli abitanti delle due città c'è quasi complicità e  molti aspetti in comune.
Calcisticamente parlando le due squadre non hanno militato molto spesso negli stessi campionati e si potrebbe anche dire che le principali rivalità per North e South Shields sono nei confronti di altre squadre, in particolare il Whitley Bay per i primi ed Hebburn Town o Jarrow Roofing per i secondi.
Non si può nemmeno parlare di una rivalità  tra Geordie e Mackem come nel caso di Newcastle e Sunderland anche se storicamente sembra che North Shields sia "terreno Magpies", mentre a South Shields non sembra esserci una vera e propria supremazia di tifo per una o l'altra squadra.
Negli ultimi anni l'affluenza al Daren Persson ed al Mariners Park sono aumentate, questo potrebbe essere dovuto ai periodi negativi che stanno attraversando Newcastle e Sunderland, ma anche ai periodi positivi di Robins e Mariners.
In particolare si pensa che durante l'era Ashley a Newcastle molti tifosi dei Magpies abbiano preferito abbandonare St James Park per i prezzi troppo alti favorendo cosi l'affluenza negli stadi di non-league, North Shields è una zona di "classe operaia" ed è possibile che molti che prima si recavano a Newcastle ora preferiscano risparmiare qualche soldo restando nella propria città a  sostenere il proprio Local Team.
Al "Morgue" il tifo sta diventando sullo stile degli Ultras europei, un pò come accade anche al Dulwich Hamlet, ed un gruppo di tifosi porta striscioni con scritte italiane come ad esempio "Curva Nord", "Paninaro" o "Seguire i Pettirossi".

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Nel caso del South Shields, invece, l'affluenza al Mariners Park è aumentata anche e soprattutto grazie all'arrivo del nuovo Presidente che ha portato nuove ambizioni e speranze oltre che, ovviamente, a vittorie importanti.
La media spettatori al seguito dei Mariners raggiunge quasi sempre l'ottima media di circa un migliaio, sicuramente c'è grande entusiasmo intorno a questa squadra.

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La vittoria del South Shields nel derby in casa dei Robins, la loro vittoria del campionato oltre al passaggio di Fenton da una sponda all'altra sono tutti aspetti che hanno contribuito ad aumentare la rivalità tra i due Club ed i loro tifosi, purtroppo nella prossima stagione le due squadre non giocheranno nello stesso campionato e non potremo quindi rivivere un altro emozionante derby.

Possiamo comunque dire che attualmente il South Shields se la sta passando meglio e non solo per la promozione, il Club è più ricco e dispone di uno stadio con le caratteristiche adatte per poter giocare la prossima stagione nella categoria superiore; il North Shields, invece, ha dovuto negli ultimi anni avere a che fare con un budget sempre limitato ed il Daren Persson non ha i requisiti per permettere ai Robins, in caso di un'eventuale promozione, di giocare in categorie superiori a quella attuale.


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Due squadre ed una rivalità che ci hanno portato nel profondo della non-league, due piccole città abitate da operai, pescatori e marinai, da queste parti si può ancora assaporare la magica atmosfera del vecchio calcio, quello vero, quello che regala ancora emozioni vere, battaglie in campo per onorare una maglia, per dare una gioia ai tifosi.
Il sottoscritto ama il mondo della non-league ed è rimasto assolutamente affascinato da questa rivalità tra due squadre per molti sconosciute, ma così amate e seguite dai loro tifosi, veri appassionati che hanno preferito rinunciare al business del grande calcio per buttarsi a capofitto in questa realtà affascinante e supportando la propria squadra locale.
La mia preferenza va ai Robins o, come affettuosamente chiamati dai propri Ultras, i "Pettirossi", squadra con maggiore tradizione ed una storia più importante, un Club oggi forse inferiore rispetto ai rivali dal punto di vista finanziario e sportivo, ma forse non dal punto di vista della passione, un sentimento che non si può comprare nè con i soldi, nè con il successo.
Un saluto quindi dal Nord-Est dell'Inghiterra ed in particolare da North Shields e dal suo pescatore più famoso!!

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Tratto da "The Football Pink"